Gravissimo incidente sul lavoro a Firenze. Stamani alle 8.30 l’impalcatura di un cantiere in corso per la costruzione di un supermercato, nel quartiere di Novoli, è crollata. “Ci sono purtroppo tre vittime, tre ricoverati e due persone ancora disperse”. Il bilancio del disastro di Firenze lo aggiorna l’assessora alla Protezione civile, Monia Monni, uscendo dal cantiere.
Che spiega: “E’ molto difficile individuare i dispersi. Non sono riusciti a farlo i cani del reparto Usar, che sono appositamente addestrati per le ricerche sotto le macerie. Non ci è riuscito il drone con la camera termica. Probabilmente sono molto in profondità e la quantità di materiale è tantissima”. Le tre persone ricoverate, invece, “fortunatamente non sono in pericolo di vita, anche se due di loro sono comunque in condizioni critiche”. Ora, prosegue, “ci stringiamo alle famiglie, perché si tratta di una tragedia immane, mai conosciuta da questa città”. Vedendo quel che è successo “si prova sconforto e una grande rabbia: non si può morire di lavoro. Ma è anche presto per commentare le dinamiche che sembrano più complesse di come si possono riassumere nelle chiacchiere da bar: è un crollo strutturale, quindi qualcosa di inedito”.
Al cantiere è arrivato il pm di turno dela procura della Repubblica di Firenze. Sul posto sono arrivati anche il governatore Eugenio Giani, la vicesindaca Alessia Bettini, l’assessore comunale alla sicurezza e al lavoro Benedetta Albanese e il questore Maurizio Auriemma.(
Quattro ore di sciopero in tutto il settore metalmeccanico della provincia di Firenze, da effettuarsi oggi alla fine di ogni turno di lavoro: è l’iniziativa indetta da Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil dopo il grave incidente di stamani. In Italia, accusano Fiom, Fim e Uilm, “si sta consumando da tempo una mattanza nel generale silenzio della politica e delle Istituzioni, è inammissibile morire di lavoro perché le persone devono lavorare per vivere e non per morire! La tragedia di oggi avviene nella nostra città troppo distratta da altre vicende, lontana dai bisogni reali delle persone che vi lavorano. Il mondo reale anche a Firenze è un mondo dove purtroppo si muore di lavoro in condizioni di precarietà, e dove i lavoratori sono gli ultimi ad essere considerati”
La testimonianza di Antonio, ascoltatore e residente davanti al cantiere.