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‘Cultura resiliente’, al Museo Novecento di Firenze l’arte come principio etico

Da oggi un ciclo di incontri dedicati al valore della cultura intesa quale strumento di resilienza. Primo appuntamento con i registi Angela Ricci Lucchi e Yervant Gianikian

Nel mese in cui ricorre l’anniversario dell’Alluvione di Firenze, Museo Novecento propone Cultura Resiliente, un ciclo di tre incontri dedicati al valore della cultura intesa quale principio etico e strumento di resilienza. L’alluvione, che ha segnato profondamente la storia della città, offre lo spunto per interrogarsi sulla capacità di reagire alle difficoltà e sul ruolo che possono avere l’arte e la cultura in questo processo di rinascita. Per l’occasione, il racconto viene affidato ad alcuni protagonisti della cultura italiana del Novecento, invitati ad una rilettura di taglio multidisciplinare sul secolo appena trascorso a partire dalla propria esperienza di attori e testimoni diretti.

Si comincia oggi alle 17:30 con Angela Ricci Lucchi e Yervant Gianikian, la coppia di registi esporrà il proprio pensiero sul rapporto tra arte e società traendo spunto dall’esperienza nell’ambito del cinema sperimentale, oltre che dalle relazioni instaurate negli anni con artisti e curatori.

Mercoledì 22 novembre, sempre alle 17:30 Renato Barilli dialogherà con Enrico Crispolti. I due storici dell’arte ripercorreranno la propria attività di critici e curatori, soffermandosi non solo sul rapporto con gli artisti, ma anche sul ruolo delle istituzioni e dei media nella società moderna.

Ultimo appuntamento il 29 novembre alla stessa ora con Arturo Carlo Quintavalle, storico dell’arte e allievo di Carlo Ludovico Ragghianti. Quintavalle introdurrà la figura del maestro e il suo contributo al rinnovamento culturale della città di Firenze nella seconda metà del Novecento.

Il ciclo si inserisce nell’ambito del progetto Beyond Borders. After the Flood: the Artists’ Engagement/Dopo l’alluvione: l’impegno degli artisti, realizzato da Mus.e e finanziato dalla Fondazione Sistema Toscana attraverso il programma Sensi Contemporanei, promosso dall’Agenzia per la Coesione Territoriale in collaborazione con il MiBACT.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti. L’ingresso non prevede l’accesso al percorso museale

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