Per ripartire con il pubblico in presenza ci voglio due tamponi a settimana, come in Gran Bretagna. Così l’Assessore alla cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi. D’accordo Bellucci (Nozze di Figaro).
Nel Podcast l’intervista all’Assessore alla cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi. e ad Alessandro Bellucci delle Nozze di Figaro, a cura di Raffaele Palumbo.
Fanno discutere le dichiarazioni del Ministro della cultura Dario Franceschini. Riguardano le riapertura, la ripartenza di uno dei settori che ha sofferto di più dall’inizio della pandemia. Quello della cultura, degli spettacoli, dei concerti, dell’intrattenimento. In particolare, al CTS (Comitato tecnico scientifico), Franceschini ha proposto di riaprire in zona gialla con più pubblico e di permettere alle regioni di sperimentare all’aperto eventi con più spettatori.
Già, ma come? La variabile che pesa su tutto è quella dei costi (e di chi li sostiene). A tutti è parso subito irrealistico riaprire con percentuali di pubblico paganti così esigue da rendere la cosa infattibile. E allora bisogna provare a fare altro e a farlo all’aperto. L’espressione del ministro “permettere alle regioni di sperimentare all’aperto eventi con più spettatori”, apre ovviamente molti scenari.
A proposito di sperimentazioni, abbiamo parlato da subito della vicenda catalana e di Barcellona in particolare. L’ormai famoso concerto al Palau de Saint Jordi con cinquemila persone con la mascherina ma senza distanziamento e con zero contagi, è stato sulla bocca di tutti gli operatori del settore per giorni. Che, dopo un primo momento di fascinazione ora lo giudicano come tale, ovvero “solo un esperimento”. Come ci detto Alessandro Bellucci delle Nozze di Figaro.
La domanda è sempre la stessa: i tamponi all’ingresso, da chi vengono pagati? Dal pubblico, con un ricarico sui biglietti che già hanno spesso un costo ragguardevole? Dagli operatori, che già devono confrontarsi con un dimezzamento (almeno) del pubblico. L’Assessore alla cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi fa sua l’esperienza britannica. Lo Stato fornisce – sotto forma di “bonus cultura” – due tamponi settimanali a chi ne fa richiesta per partecipare alla vita culturale. Una proposta, quella impugnata dall’Assessore Sacchi, che sembra possa mettere d’accordo tutti.