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Curriculum Conte: per preside giurisprudenza è “polverone pretestuoso”

Conte

Un incarico di governo a Giuseppe Conte “non è una scelta che mi lascia perplesso”, “no, direi che è una scelta opportuna”; e non sarà un “mero esecutore” dei desideri dei leader di partito perché “è una persona molto equilibrata!”lo ha detto il professor Paolo Cappellini, presidente della scuola (già facoltà) di Giurisprudenza dell’Università di Firenze

“Mi sembra si sia alzato un polverone pretestuoso” sulle imprecisioni contenute nel curriculum di Giuseppe Conte: lo ha detto il professor Paolo Cappellini, presidente della scuola (già facoltà) di Giurisprudenza dell’Università di Firenze, dove Conte è ordinario di diritto privato.”La nostra amministrazione universitaria come penso anche quella estera, non tiene per forza conto di tutte le persone che circolano, arrivano, che fanno attività scientifica o, come si dice, perfezionano il curriculum”. Secondo Cappellini “è un po’ singolare che si sia scatenata tutta questa polemica su alcuni punti che non creano in realtà nessuna questione. L’ipotesi che si può fare, non è difficile intuirlo, è legata alla conflittualità politica del momento. Penso che si capisca che ci sono spinte e controspinte in relazione alla formazione di questo governo. Si sono creati problemi anche sulla figura del professor Savona, che è stato nell’Aspen Institute e nel governo Ciampi.

Un incarico di governo a Giuseppe Conte “non è una scelta che mi lascia perplesso”, “no, direi che è una scelta opportuna”; e non sarà un “mero esecutore” dei desideri dei leader di partito perché “è una persona molto equilibrata, molto cortese, che sa bene valutare, non è una persona che accetterebbe posizioni di cui non fosse convinto”.
Ha detto Cappellini, che ha parlato con Conte per telefono in mattinata. “Era abbastanza tranquillo a parte il fatto che probabilmente aveva già avuto qualche segnale o contatto, perché aveva detto che sicuramente per motivi, diciamo di ‘situazione’ a Roma, non sarebbe potuto arrivare stasera”.
“Gli auguriamo ovviamente la miglior fortuna nella prospettiva che si apre”, ha aggiunto il preside di Giurisprudenza ma “non è comunque una sorpresa perché di presidenti e professori universitari” che hanno fatto parte di governi “ne abbiamo avuti” già in passato.
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