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🎧 Cursano (Fipe): “Il Green pass per bar e ristoranti è una discriminazione inaccettabile”

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Foto Imagoeconomica

Cursano: “Una discriminazione inaccettabile”. Così il vice presidente nazionale della Fipe sull’ipotesi di rendere obbligatorio il Green pass per accedere a bar e ristoranti. “Obbligatorio per tutti o per nessuno”.

Il Governo deciderà in queste ore. Tra le ipotesi di lavoro, estendere fino al prossimo 31 dicembre l’emergenza sanitaria da Sars-Cov-2. E poi c’è la questione degli accessi ad alcuni luoghi, dai concerti ai ristoranti, dai bar agli alberghi, che continua a dividere. E a far ritornare vecchie polemiche che accompagnano le decisioni governative sulla pandemia praticamente dall’inizio dell’anno scorso.

Il Presidente della Regione Eugenio Giani si dice d’accordo in linea di massima ad un Green pass – che è possibile ottenere dopo la doppia dose di vaccino – per i grandi eventi, ma non per i bar ed i ristoranti. Più severo il Sindaco di Firenze Dario Nardella che si dice pronto a firmare qualunque ordinanza che possa andare nella direzione di maggiori controlli.

La divisione è tra chi non vuole mordere il freno proprio durante la stagione estiva, che per tanti esercenti sta rappresentando una boccata d’ossigeno attesa da mesi, e tra chi teme che a settembre saranno pagate le conseguenze dei comportamenti estivi.

Sul dibattito pesa anche la proposta di Confindustria di permettere l’accesso al lavoro solo a chi è vaccinato con doppia dose. E la questione divide. “Green pass per poter lavorare? Negli ultimi sedici mesi gli imprenditori hanno rispettato ogni adempimento richiesto per prevenire la pandemia, dalla sanificazione, ai gel alle mascherine, sostenendo costi che avrebbero dovuto essere ristorati, ma che lo sono stati solo per un 20%. Indipendentemente da questioni economiche, però, si è trattato, e si tratta, non solo di un obbligo, ma di un dovere che sentiamo nostro” dice Giacomo Cioni, presidente di CNA Firenze Metropolitana, sull’ipotesi di obbligatorietà del green pass nei posti di lavoro.

Ma – per tornare alla questione Green pass per accedere a bar e ristoranti – gli operatori sono uniti nel dire no. Aldo Cursano, vice presidente nazionale di Fipe, la Federazione italiana dei pubblici esercizi, ha detto ai nostri microfoni che un provvedimento di questo genere sarebbe ingiustificato. “Abbiamo visto esplodere la pandemia nei mesi in cui siamo stati chiusi. Un provvedimento del genere spaccherebbe le famiglie e rappresenterebbe una discriminazione inaccettabile. Chiunque potrà cenare nei ristoranti dei villaggi, degli alberghi, dei campeggi mentre in tutti gli altri servirà il green pass”.

Puoi ascoltare l’intervista ad Aldo Cursano in Podcast.

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