Sei opere, quattro dipinti, frammenti di una pala d’altare, un reliquiario e la scultura di un angelo in legno policromo, saranno riconsegnate il 23 maggio presso la Chiesa del SS. Salvatore di Calvanico (SA) dai Comandanti dei Carabinieri dei Nuclei per la Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli e Firenze, Maggiore Giampaolo Brasili e Capitano Claudio Mauti, al Parroco, Don Vincenzo Pierri, alla presenza del Sindaco, dott. Francesco Gismondi.
L’operazione condotta dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Firenze, nasce dall’iniziativa di un militare del Reparto specializzato dell’Arma, che aveva notato in un ristorante fiorentino uno dei quattro dipinti recuperati, intuendo che potesse trattarsi di un frammento di un’opera molto più grande probabilmente sottratta illegalmente.
Tra trecentomila beni da ricercare presenti nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, i Carabinieri sono riusciti quindi, a risalire alla maestosa pala d’altare da cui proveniva l’opera parziale, riuscendo così a individuare anche altri tre frammenti.
Il titolare del ristorante fiorentino, artista ed appassionato d’arte, risultato essere in buona fede, avendo acquistato le opere negli anni Settanta presso la fiera antiquaria di Arezzo, inoltre essendo stato colpito da un male incurabile, ha espresso il desiderio di assistere alla restituzione delle tele alla chiesa di Calvanico da cui erano state rubate, essendo in fondo felice di averle conservate e preservate per così tanto tempo.
La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze, riconoscendo al ristoratore l’estraneità ai fatti, e la particolare situazione del ristoratore, ha concesso l’autorizzazione a partecipare alla restituzione.
La restituzione di oggi, che rientra nell’ambito della collaborazione tra i Carabinieri e i titolari degli Uffici Diocesani preposti al patrimonio culturale ecclesiastico, segue di poco l’Operazione “Res Ecclesiae”, compiuta dal Nucleo TPC di Cagliari, che aveva smantellato un gruppo di finti restauratori dediti a raggiri ed estorsioni ai danni dei parroci e dei responsabili di altri luoghi di culto.