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Dalla Rai, girata a Firenze, la serie ‘Pezzi Unici’

Pezzi Facili

?Firenze, presentata oggi all’Antico Setificio Fiorentino, dove tra l’altro sono state girate molte scene, la serie televisiva della Rai, ‘Pezzi Unici’.

‘Pezzi Facili’ è una crime-story ambientata a Firenze che abbraccia racconto generazionale, dramma sociale e giallo, “Pezzi Unici” è una serie in sei serate firmata da Cinzia TH Torrini, una coproduzione Rai Fiction-Indiana Production in collaborazione con Cassiopea Film Production, che Rai1 propone in prima visione tv e in prima serata da domenica 17 novembre.

Nel cast di Pezzi Facili, Sergio Castellitto, Giorgio Panariello, Irene Ferri e i cinque “Pezzi Unici” interpretati da giovani attori esordienti.

L’artigianato artistico è un’arena tanto inedita quanto affascinante: a Firenze le botteghe artigiane affondano le radici nella storia della città, nelle corporazioni di Arti e Mestieri che contribuirono a trasformare Firenze nella culla del Rinascimento. E nelle immagini c’è sempre lei, Firenze, perfetta sintesi di identità italiana e appeal internazionale.

Nota della regista di Pezzi Facili Cinzia TH Torrini:
“Una mia necessità, essendo nata a Firenze, di accendere i riflettori sugli innumerevoli artigiani nella città del Rinascimento che esercitano ancora con le mani e con il cuore questo mestiere d’arte nelle loro botteghe! Un mondo che rischia piano piano di scomparire in tutta Italia. Ricordo ancora gli odori, che sapevano di resine naturali, di cera d’api, di cuoio quando attraversavo il centro di Firenze per andare a scuola e mi soffermavo nei vicoli ad osservare gli artigiani che spesso lavoravano sulla strada. Ogni giorno passavo davanti ad una cantina e dall’alto vedevo un uomo con un grembiule di pelle marrone, capelli e barba lunghi, che intagliava e intrecciava strisce di pelle per cinture e braccialetti. Mi fermavo ad osservarlo e ho iniziato anche a parlarci. Dopo 40 anni, casualmente ci siamo rincontrati. In questi anni con i suoi lavori, fatti di cuoio, è riuscito a costruire un impero, senza mai cedere alla tentazione della delocalizzazione, con decine e decine di negozi in giro per il mondo specialmente in Giappone dove è famoso come una star. Come lui ce ne sono ancora molti in Italia, che con la loro capacità creativa sono diventati delle eccellenze nei lori mestieri d’arte. Ci tenevo a dar luce a questo mondo che per secoli si è tramandato di padre in figlio. Volevo attirare l’attenzione su una realtà che è sotto la minaccia di scomparire. E non per ultimo volevo presentare ad un pubblico più giovane che c’è un’alternativa, sotto certi aspetti più valida e più soddisfacente, a certi lavori frustranti e ripetitivi, ma soprattutto che il lavoro c’è”.

Gimmy Tranquillo ha raccolto le dichiarazioni di Giorgio Panariello e Sergio Castellitto:

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