La rubrica a cura di Domenico Guarino va in onda tutte le mattine alle 8.10 nella trasmissione 30 Minuti su Controradio. Per leggere ed ascoltare tutti i ‘caffè’ vai QUI
Gli immigrati sembrano scomparsi dal dibattito pubblico. E per certi versi è un bene. Uno degli effetti positivi del covid ad esempio è stato indubbiamente il fatto che l’ultima campagna elettorale non si sia giocata sulla loro pelle. Tuttavia ci sono delle notizie interessanti sulle quali solitamente la stampa, tranne rare eccezioni, sorvola, è che invece bene analizzare. Ad esempio, quanto contribuisce esattamente l’economia generata dai migranti al nostro PIL e al nostro Welfare?
Bene, su questo ci viene in soccorso il decimo Rapporto della Fondazione Leone Moressa, che mette nero su bianco un dato interessante: i lavoratori stranieri producono 147 miliardi di ricchezza, il 9,5% del Pil italiano. E visto che il costo totale dei servizi erogati ai residenti con cittadinanza straniera è pari a 26 miliardi, circa il 3% della spesa pubblica, a fronte di un gettito fiscale pari a 26 miliardi e mezzo, il saldo attivo tra quanto le casse pubbliche ricevono e ciò che erogano è pari ad almeno 500 milioni l’anno.
Quindi gli immigrati ci danno più di quello che ricevono. Se aggiungiamo al conto poi tutti quelli sottoposti al giogo dell’irregolarità e del lavoro nero, la forbice tra quanto si da’ e quanto si riceve, diventa addirittura più ampia. A questo proposito poi dati del rapporto Moressa sono ancora più imbarazzanti, perché fotografano tutta la miopia delle nostre politiche sull’immigrazione, che condannano all’irregolarità centinaia di migliaia di persone. E cioè: gli stranieri infatti risultano in aumento, anche se gli ingressi per lavoro sono in drastico calo. Dal 2010 ad oggi gli stranieri residenti in Italia sono aumentati del 44%, passando da 3,65 a 5,26 milioni, e arrivando a rappresentare l’8,7% della popolazione complessiva (il 10% in molte Regioni), ma i nuovi permessi di soggiorno sono complessivamente diminuiti del 70%, quelli per lavoro addirittura del 97%. Una tenaglia che genera distorsioni sociali, politiche e civili: una per tutti la questione del diritto di cittadinanza. Vicende su cui sarebbe bene che il governo battesse un colpo