Il procuratore: “in Toscana abbiamo una vera e propria emergenza mafiosa nell’economia legale”.
De Raho è intervenuto alla conferenza stampa relativa all’operazione della Dda di Firenze che ha portato a 12 arresti tra Palermo e la Toscana per riciclaggio di ingenti ìuantità di denaro a favore della famiglia mafiosa di Corso dei Mille di Palermo, che fa capo al clan Tagliavia. In Toscana, ha aggiunto De Raho, “Cosa Nostra e la ‘Ndrangheta sono presenti con forza e erodono l’economia legale. L’operazione di oggi ha un rilievo enorme”.
“Nel momento in cui le società mafiose danno un servizio illegale – ha affermato sempre il procuratore nazionale antimafia Cafiero De Raho – non si limitano a offrire il servizio illegale della falsa fatturazione che giova alle imprese, ma le aggregano al circuito illegale delle mafie”, e questo “significa inquinare l’economia legale che via via viene erosa”. In questo modo, ha detto sempre De Raho, si costituisce “un circuito criminale nel quale la società mafiosa si confonde con la società sana, e quindi diventa sempre più difficile nelle indagini individuare il soggetto realmente mafioso”.
La Toscana, ha aggiunto, “è un territorio particolarmente esposto all’infiltrazioni della mafia, che attraverso il suo circuito economico riesce a ripulire denaro”. “Tutto questo – ha ha sottolineato – alimenta un mercato illegale che giova ancor più a Cosa Nostra”. “Da operazioni come queste dobbiamo trarre un insegnamento, – ha concluso De Raho -, capire che quando si opera nell’economia aprire rapporti commerciali con soggetti che offrono servizi illegali più apparentemente dare un giovamento fiscale, ma successivamente riduce i soggetti in schiavitù, perché nel momento stesso in cui si sono avvalsi di quel vantaggio attraverso le false fatturazioni, entrano in un circuito controllato dalle mafie rispetto al quale non hanno più possibilità di uscire”.