In merito all’ipotesi sui voucher presente nel DI Dignità Aldo Cursano afferma: “Una vera assurdità” reintrodurli “limitandone l’uso alle sole strutture ricettive”, “La toppa rischia di essere peggiore del buco”.
“Una vera assurdità l’idea di reintrodurre i voucher nel settore turismo limitandone l’uso alle sole strutture ricettive. La toppa rischia di essere peggiore del buco”. Lo afferma il presidente regionale della Fipe-Confcommercio Aldo Cursano in merito all’ipotesi sui voucher nel Dl Dignità.
“Siamo sempre alla storia dei figli e dei figliastri”, sottolinea Cursano in una nota, “Non si capisce perché i voucher non possano essere usati anche da tutte le altre aziende del settore turismo che applicano il contratto collettivo.”
“Se è vero che il voucher è uno strumento legale e tracciabile per regolamentare le prestazioni di lavoro occasionali, tutte le imprese che abbiano a che fare con picchi di lavoro discontinui, improvvisi e difficilmente pianificabili devono poterne fare uso”.
Per Cursano, “le imprese a vocazione turistica, e dunque non solo alberghi, ma anche ristoranti, stabilimenti balneari, locali da ballo e tutti i pubblici esercizi, devono rispondere allo stesso modo ad una domanda di lavoro caratterizzata da alta flessibilità e stagionalità. Non possono esserci differenze negli strumenti contrattuali consentiti”.
“Se le indiscrezioni fossero confermate”, conclude il presidente di Fipe Toscana “si creerebbe una situazione paradossale, incomprensibile nella logica e discriminante negli effetti. Oltre tutto è ingiusto negare la possibilità di accesso ai voucher all’intero settore dei pubblici esercizi per il timore di abusi. Gli abusi si contrastano con controlli più serrati e sanzioni più severe, non certo penalizzando gli imprenditori seri che rispettano le regole”.