Dichiarazione di Fine Aula dell’On. Rosa Maria Di Giorgi, capogruppo Pd in commissione Cultura
“Oggi ricorrono i 55 anni dalla disastrosa alluvione del 1966 che ha segnato in maniera indelebile la storia recente di Firenze, seminando morte e distruzione, ma, allo stesso tempo, consegnandoci anche una grande pagina di solidarietà, di dedizione e di abnegazione” lo dichiara nel suo intervento di Fine Aula oggi a Montecitorio, l’onorevole Rosa Maria di Giorgi .
“In quei giorni tragici -aggiunge Di Giorgi- Firenze fu sommersa non solo dalle acque e dal dolore per le vittime innocenti, ma anche dall’affetto del mondo intero, che fece a gara per intervenire in aiuto, eleggendo la nostra città a simbolo stesso della cultura universale, e manifestando in molteplici modi la voglia di partecipare alla salvezza ed al recupero del suo straordinario patrimonio artistico e monumentale. Li chiamarono Angeli del Fango. E ancora oggi sono esempio e indelebile ricordo per noi fiorentini”.
E ancora “in quei giorni si posero anche le basi del lavoro prezioso dell’associazionismo, protagonista insostituibile in quei giorni di sofferenza. Un ruolo che crescerà da allora e si rafforzerà ogni giorno di più” dice l’onorevole Di Giorgi.
Che ricorda come “in quei giorni si posero anche le basi della nostra Protezione civile, la struttura eccezionale di cui oggi siamo orgogliosi e che con i suoi interventi in Italia e non solo ci ha reso eccellenti nel mondo”.
“Nel ricordare quell’avvenimento, come è giusto che sia in quest’aula, vorrei consegnare a tutti voi, onorevoli colleghi, proprio questo messaggio, cioè che nella partecipazione di tutti nella soluzione dei problemi, grandi e piccoli, si incarna l’essenza dello spirito democratico. Ossia nell’assunzione della cosa pubblica come proprio orizzonte di valorizzazione individuale e collettiva” conclude Di Giorgi.