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Di Segni a Firenze: “Fascismo male assoluto per l’Italia intera”

Di segni

“Tacere le aberrazioni, produrre ricostruzioni fantasiose equivale all’oblio sull’immenso dolore della devastazione”, questa la ricostruzione fatta dalla presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni circa l’atteggiamento recalcitrante verso il necessario confronto tra identità nazionale e ventennio fascista

In occasione delle celebrazioni del 79/o anniversario della Liberazione di Firenze è intervenuta la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni, che ha sottolineato: “Firenze è una città che ci dona ogni giorno, oggi è il giorno di riaffermazione della libertà riconquistata. Tacere le aberrazioni, produrre ricostruzioni fantasiose equivale all’oblio sull’immenso dolore della devastazione. Se i processi per le stragi naziste, tardivi e mai celebrati, se gli indennizzi inizialmente limitati fanno parte di un triste realismo politico, noi moralmente non possiamo disimpegnarci. Il fascismo deve essere riconosciuto come male assoluto per l’Italia intera”.

Al di là della libertà fisica riconquistata grazie a partigiani e alleati, ha continuato la Di Degni, “quanto si sperava avvenisse in quell’11 agosto 1944 e fino al 25 aprile 1945 non è ancora accaduto. 80 anni dopo siamo ancora in attesa, ancora perplessi e confusi. Forse per la fretta di riprendere la vita, forse per dialettica politica, forse per la capacità del male di celarsi sotto nuove legittimazioni. Viviamo oggi di nuovo nella paura e nell’incertezza. L’antisemitismo si ripropone e si rinforza”.

“Devono essere riconosciute le responsabilità italiane per la guerra e la ricostruzione che non sono solo quelle della Germania nazista”, ha sottolineato Noemi di Segni. Secondo la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, che è intervenuta alla cerimonia sull’arengario di Palazzo Vecchio, “l’impegno non si ferma solo a ricordo del male e alla pretesa di verità ma a ricordare che gli ebrei non sono sinonimo di Shoah e persecuzione ma anche di vita, infinita cultura e saperi”.

“Firenze sarà capofila della giornata della cultura ebraica, la 24/a, il prossimo 20 settembre”, ha ricordato la Di Segni: “Abbiamo scelto come tema e filo conduttore la bellezza, che può essere un modo di raccontar il male, il dolore, ma esattamente quello che va protetto con la bellezza degli atteggiamenti”.

Il solenne ricordo della Liberazione e le solenni libertà costituzionali, ha concluso la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, “non possono affermarsi con coerenza se si difendono anche giudizialmente le manifestazioni di apologia del fascismo, di nostalgia e rievocazione di un regime che ha avvelenato per un intero ventennio l’Italia con inni, saluti, cori, con oggetti, souvenir e gadget che si vendono in ogni spazio e si fanno sempre più presenti”.

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