“Il saluto romano al funerale del docente universitario di Sassari deve spingerci a riflettere e a chiederci che cosa abbiamo imparato in questi 80 anni?”. Lo ha detto Noemi Di Segni, presidente dell’Ucei, l’Unione delle comunità ebraiche italiane, oggi a San Rossore (Pisa) durante l’iniziativa per ricordare gli 80 anni dai “Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista”, nel luogo dove Vittorio Emanuele III li firmò.
Di Segni si riferiva alle polemiche suscitate da un video divenuto virale che mostra un gruppo di persone rendere omaggio al feretro con il saluto romano ripetuto tre volte sul sagrato della chiesa. “Ciò che è accaduto è scioccante e dimostra che dobbiamo finalmente riempire il vuoto delle responsabilità e spiegare a tutti e soprattutto ai più giovani i risultati di provvedimenti infami come la persecuzione degli ebrei e il fascismo”. Questo ha aggiunto Di Segni, parlando a Pisa dove oggi partecipa, con il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, alle iniziative per gli 80 anni dalla firma, avvenuta il 5 settembre 1938, delle leggi razziali nella tenuta di San Rossore.
Sull’episodio di Sassari è intervenuto anche il rettore dell’Università pisana, Paolo Mancarella: “Il mondo accademico non è rappresentato da quelle persone. L’accademia italiana tutta chiederà scusa per la sua complicità nell’applicazione delle leggi razziali ma dobbiamo tutti prendere con chiarezza le distanze da certi personaggi che non rappresentano il mondo accademico”.