Firenze, proprio nel giorno in cui il resto d’Italia commemorava il quarantennale del sanguinoso attacco terroristico, compiuto da militanti delle Brigate Rosse il mattino del 16 marzo 1978 in via Mario Fani a Roma, per uccidere i componenti della scorta di Aldo Moro, Barbara Balzerani, che alla strage del 16 marzo 1978 prese parte con i suoi compagni, presentava al centro sociale Cpa, il suo ultimo libro “L’ho sempre saputo”, di fronte ad una settantina di presenti.
“Anche se nessuno ci potrà credere, in realtà davvero nessuno aveva pensato a questa coincidenza, ma quando è stato fissato l’appuntamento non ci siamo tirati indietro – Aveva affermato Edoardo Todaro, sindacalista dei Cobas, introducendo l’iniziativa con Silvia De Bernardinis, autrice della prefazione – Probabilmente i mezzi di informazione, vista la scarsezza di notizie da dare, dovevano ‘crearne’ una, e quale migliore notizia dire che al Cpa facevamo questa iniziativa? È il sesto libro di Barbara, li abbiamo presentati sempre, e mai c’è stata un’attenzione come quella di oggi”.
Ma questa giustificazione di Todaro, con la quale ci si appellava alla ‘casuale coincidenza’ nello scegliere la data della presentazione del libro, non ha potuto certo attenuare le polemiche che ancora una volta hanno proiettato Firenze al centro della cronaca nazionale.
È inaccettabile che una ex brigatista non pentita possa dare lezioni sugli anni più drammatici e bui della nostra democrazia – Dichiarava in merito l’onorevole Gabriele Toccafondi – Rimango stupefatto e sbalordito di fronte all’idea che il rapimento, la morte di Aldo Moro e della sua scorta possano essere giudicati da uno degli autori di tale massacro proprio nel giorno in cui ricorre il quarantesimo anniversario della strage di Via Fani. Tali personaggi mai pentiti di tali atti dovrebbero rimanere nell’ombra, in silenzio senza ostentare la propria persona. Tutta Italia quest’oggi rende omaggio a un grande leader politico, ai carabinieri Leonardi e Ricci e agli agenti di Polizia Iozzino, Rivera e Zizzi, oggi più di prima – concludeva Toccafondi – dobbiamo essere vicino al dolore dei loro familiari, e credo che tale dramma debba essere almeno rispettato da coloro che hanno causato tanti dolori e tanti lutti in una sciagurata stagione della nostra Italia. Ribadisco con forza che gli unici a dover dare lezioni non sono i terroristi ma solamente i familiari di chi è stato ucciso e coloro che sono stati feriti, rapiti, resi invalidi dalla violenza delle Br”.
“Infangata la memoria delle vittime di una strage che segnò per sempre la storia della nostra Repubblica. Noi urliamo: vergogna! – Questa la posizione dei consiglieri comunali fiorentini Jacopo Cellai e Mario Tenerani (Forza Italia) e Francesco Torselli (Fratelli d’Italia), a commento della presentazione del libro – L’ultima sua uscita mediatica – ricordano i consiglieri – ha scandalizzato il Paese: poche settimane fa su Facebook in riferimento all’imminente 16 marzo ha detto: ‘Chi mi ospita oltre confine per i fasti del quarantennale?’. Del resto da una terrorista mai pentita e dissociata che altro ci saremmo dovuti aspettare? Che non fosse ospitata in locali del Comune di Firenze, gestiti dal 2000 da Publiacqua, partecipata di Palazzo Vecchio. A proposito: chi paga le utenze di questi gentiluomini? – Ora, concludono Cellai, Tenerani e Torselli – aspettiamo che il sindaco Nardella che recentemente proprio da uno di questi esponenti è stato preso a sputi, altra vergogna assoluta, ci dica esattamente come stanno le cose”.
“Prendo atto della sua inconsulta dichiarazione. Avrei immaginato che avrebbe risposto con il silenzio che è d’oro. Negli ultimi quaranta anni mentre io mi arrampicavo sugli specchi per mantenere mio figlio, voi ve la siete ‘goduta’ senza fatica, senza dolore e senza merito – dice Maria Fida Moro, primogenita di Aldo Moro, in risposta a quanto dichiarato dalla ex Br Barbara Balzerani quando ha sostenuto che la vittima ‘è diventata un mestiere’ ed ha ‘il monopolio della parola’ – Io sono quella del perdono nei vostri confronti, che mi è costato un baule di parolacce e minacce di morte (compresa la carta igienica sporca inviata per posta). Altri hanno trasformato in mestiere ed in una lucrosa fonte di reddito il nostro dolore. Detesto anche solo l’idea del mestiere di vittima, che ho sempre rifiutato. Sono andata in giro gratis attraverso l’Italia per portare un messaggio di pace amorevole, nonostante. Se c’è qualcuno che ha trasformato in mestiere una morte totalmente ingiusta siete voi, portati in palma di mano, da gente vile e meschina. È paradossale – Prosegue Maria Fida Moro – che viviate da allora a braccetto con il sistema che dicevate di voler combattere. Sarà molto triste per lei sentire nel cuore il dolore che ha provocato, cosa che prima o poi succederà. Non le chiedo nemmeno più di fare silenzio. Parli ancora e ancora così tutti si renderanno finalmente conto di chi siate realmente. L’unico di voi che io ancora stimo – Conclude – è Marco Donat Catten che proprio come me voleva essere ‘cancellato dalla vita’ e che è morto tragicamente una notte, cercando di soccorrere delle persone in autostrada”.
“Quello delle vittime non è un mestiere, lo è invece quello di chi ha fatto parte di gruppi terroristici eversivi e oggi cerca di imporsi alle nuove generazioni con ‘insegnamenti’ – Lo scrive in una nota Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili, commentando le parole di Barbara Balzerani – Taccia la Balzerani, e se quelli come lei continuano a sentirsi a un passo da Dio e quindi nel giusto, siano i Circoli e le TV a smettere di dare loro microfoni in mano – Prosegue Maggiani Chelli – Firenze ha già pianto anche troppo per l’arroganza di terroristi di ogni specie e davvero è l’ora di avere più rispetto per le vittime”.
“Le parole dell’ex brigatista Balzerani sono un insulto meschino ad Aldo Moro e a tutte le vittime del terrorismo – Ha detto il Sindaco di Firenze Dario Nardella – Quanto detto dalla Balzerani é inaccettabile. Quanto da lei affermato è un oltraggio alla memoria di coloro che hanno perso la vita in una strage che ha segnato e cambiato la storia del nostro Paese. Firenze, che ha perso un sindaco, Lando Conti, per mano terrorista – conclude Nardella -, si schiera dalla parte di chi ha perso la vita in nome dei valori istituzionali che i brigatisti volevano sovvertire”.