La difesa di Fausta Bonino, l’infermiera 57enne accusata dalla procura livornese di omicidio volontario plurimo per le morti sospette di 10 pazienti avvenute nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Piombino (Livorno) tra il 2014 e il 2015, ha presentato istanza al giudice chiedendo il rito abbreviato.
L’ udienza preliminare, come riporta oggi la stampa locale, è prevista per il 18 gennaio. Convocate anche le parti lese, i parenti delle vittime e l’Asl. Per l’accusa quelle morti furono causate dall’utilizzo, “deliberato e fuori dalle terapie prescritte”, di eparina in dosi tali da “determinare il decesso” per improvvise emorragie.
Il legale di Bonino, Cesarina Barghini, spiega che “non abbiamo chiesto di fare il rito abbreviato per una riduzione della pena”, “non avremmo nessun vantaggio dalla scelta del rito speciale”, “lo abbiamo scelto perchĂ© siamo profondamente certi della innocenza di Fausta Bonino. Vogliamo porre fine nel tempo piĂą rapido possibile a questo supplizio al quale Fausta Bonino è stata sottoposta ingiustamente da quasi tre anni”.
Oltre all’infermiera, che deve rispondere, tra l’altro, di omicidio aggravato e continuato, dovrĂ comparire anche il primario Michele Casalis del reparto di anestesia e rianimazione, accusato di omicidio colposo plurimo: per il suo ruolo avrebbe dovuto vigilare sul personale del reparto e quindi anche sulla Bonino. La sua colpa, in sostanza, è quella di negligenza, imperizia e violazione dei protocolli terapeutici.