Diffida dell’Anpi nazionale al prefetto di Prato affinchè impedisca che si svolga la manifestazione di Forza Nuova il 23 marzo 2019 nella città toscana: per l’Associazione nazionale partigiani il corteo indetto “per celebrare il centenario della fondazione dei fasci di combattimento” è “illecito e illegittimo”.
Anpi, spiega una nota, si riserva inoltre “di adire la competente autorità giudiziaria affinché valuti la configurabilità” dei reati che a suo parere si possano profilare nel caso si svolga il corteo: apologia del fascismo e manifestazione che incita alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali o etnici.
Nella diffida – inviata dall’avvocato Emilio Ricci, legale e vice presidente di Anpi, in nome e per conto dell’Associazione -, si spiega che, ricorrenza della nascita dei Fasci di combattimento a parte, Fn farà la manifestazione a Prato perchè la città toscana, così scrive il movimento di estrema destra su Fb, “è il primo esperimento italiano di sostituzione etnica di un’intera popolazione di una città”, e “perché oggi siamo di fronte ad una vera e propria invasione afroislamica e cinese”. Inoltre, “dal 21 al 23 marzo ci sarà in Italia la visita ufficiale del presidente della Cina assieme a 70 super imprenditori cinesi pronti (con il consenso dell’attuale governo giallo verde) a saccheggiare a suon di miliardi le ultime ricchezze rimaste alla nostra nazione. Forza Nuova si oppone a tutto questo e vuole rivendicare il principio di sovranità nazionale”.
L’Anpi ricorda poi che una petizione online, lanciata da una sessantina di soggetti tra partiti, associazioni e sindacati, per chiedere a questore e prefetto di impedire il corteo è “arrivata a circa ventimila firme”.
Che contro la manifestazione hanno manifestato dissenso e preoccupazione il sindaco e la Diocesi di Prato, e che il 19 marzo sono stati imbrattati i muri della sede pratese dell’Anpi e del museo della Resistenza con svastiche e scritte inneggianti al Duce.
“Se tale è lo spirito che anima il corteo di Fn del 23 marzo – afferma Anpi -, appare fondato, alla luce di quanto sin qui rappresentato, il timore che il medesimo si presti come teatro di azioni violente da parte di facinorosi, con rischi per la tenuta dell’ordine pubblico, anche in considerazione della contromanifestazione, che avrà luogo nella medesima giornata, organizzata in segno di protesta contro Forza Nuova”.