L’undicesimo lavoro discografico degli Smashing Pumpkins si intitola “Cyr”, come uno dei singoli che ne hanno anticipato l’uscita, e include ben venti canzoni, tutte prodotte da Billy Corgan.
Il disco arriva sui mercati due anni dopo la pubblicazione di “Shiny and oh so bright, vol. 1 / LP: No past. No future. No sun.”, il primo disco dopo diverso tempo realizzato da Billy Corgan insieme ad altri due membri della formazione originale della band, James Iha e Jimmy Chamberlin, oltre che con Jeff Schroeder.
Il disco è associato ad una serie animata che, intitolata “In ashes” e creata da Corgan, accompagna cinque brani dell’album.
“Cyr è una follia distopica – ha dichiarato Corgan – fa parte di quel genere di canzoni che parlano di un’anima che lotta contro il mondo, sullo sfondo di lealtà mutevoli e del tempo che corre. Per me è allo stesso tempo sia piena di speranza che sprezzante di ciò che è o non è possibile con la fede. Quando ci siamo riuniti con James siamo subito andati dal produttore Rick Rubin e abbiamo registrato otto canzoni. È stato realizzato come se fosse un album ufficiale ma per me, l’ho detto allora e ne ero convinto, ai miei occhi non era un album. Stavolta non ci abbiamo lavorato come abbiamo lavorato in passato a qualsiasi altro nostro disco, è stato piuttosto come realizzare un film. In tanti anni questo è il primo album dopo la reunion per il quale ci siamo messi sotto con il nostro tipico ‘Buttiamo giù il muro e vediamo che succede’ di ogni album degli Smashing Pumpkins. Ci ho lavorato per più di un anno.”
“Questo è anche il primo album che facciamo insieme io, James e Jimmy, dopo tanto tempo. L’ultimo è stato Machina del 2000 ha una grandiosa base concettuale e probabilmente abbraccia una varietà più ampia di musica. Per l’ultimo album è stato come dire ‘Forza, iniziamo, registriamo un po’ di roba molto velocemente e sia quel che sia’. Per questo motivo, sono molto entusiasta di questo nuovo lavoro, perché stavolta ci siamo di nuovo assunti dei rischi, abbiamo provato di nuovo a portare qualcosa di nuovo sul tavolo, anziché scimmiottare quello per cui siamo conosciuti”.