Possibile stretta sulla triptorelina, il farmaco che inibisce lo sviluppo della pubertĂ nei giovani â una trentina trattati in questo momento nel centro disforia di genere a Careggi- che desiderano cambiare identitĂ . A dirlo il presidente di AIFA, Robert Giovanni Nisticò, che trova i dati scientifici risultanti dallâispezione ministeriale, âinconcludentiâ. Sulle barricate i genitori dei figli assistiti e la comunitĂ Lgbti+. E mentre si paventa una protesta nazionale, viene istituito il tavolo tecnico di esperti per le dovute verifiche.
Quando pareva che il capitolo scientifico e della salute sulla disforia di genere, divenuto rapidamente politico e giudiziario con lâapertura di un fascicolo in Procura a Firenze senza indagati, fosse prossimo al suo capolinea, è arrivato un altro âdusâ, come suggerisce lâetimo della parola disforia, e cioè un altro male da sopportare, soprattutto da parte di chi vive giĂ il carico psicologico del cambio di identitĂ di genere. Se da una parte lâon. forzista Maurizio Gasparri, annuncia una nuova interrogazione parlamentare sulla struttura fiorentina che â dice il presidente dei senatori â non terrebbe conto delle indicazioni del Ministero proseguendo con la somministrazione della triptorelina senza adeguate tutele psicoterapeutiche â dallâaltra arriva il tavolo tecnico di approfondimento in materia, cui siedono 29 esperti che dovranno valutare lâapplicazione delle linee guida di AIFA, sullâutilizzo del farmaco che interrompe lo sviluppo puberale in attesa che la persona sottoposta a trattamento decida sul cambio del sesso toccato per nascita.
Il âmassimo rigore scientificoâ richiamato dallâassessore regionale Simone Bezzini come unico timone del fare di questi uomini e donne di scienza, a scanso di eventuali strumentalizzazioni politiche, deve comunque fare i conti con la stretta paventata da Robert Giovanni Nisticò, presidente di AIFA, che giudicherebbe âincludenti i dati scientificiâ rilevati con lâispezione a Careggi e alza quindi lâasticella di attenzione sullâinclusione della triptorelina nellâelenco dei farmaci istituti ai sensi della legge 648 del 1996. Sopra il cono dâombra di un possibile blocco del farmaco o della sua esclusione dai rimborsi del SSN, si levano voci da destra e sinistra, dai conservatori di Pro Vita & Famiglia onlus alla grande comunitĂ dei LGBTI+, mentre nel mezzo allâingranaggio, tra incudine e martello, rimangono sempre loro, i diretti coinvolti, che si dicono pronti a una manifestazione nazionale di protesta e gridano lâunica domanda che ha un senso in questa amara vicenda: âPerchĂŠ non chiedono a noi?â