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Docenti manifestano in Toscana e in Italia contro lo scavalcamento dei concorsi Pnrr

Hanno superato il concorso ma rischiano di non avere una cattedra, ed essere scavalcati dai vincitori di altri concorsi successivi. Per questo gli idonei del concorso ordinario per infanzia primaria e secondaria 2020 e del concorso «Stem» 2023, oggi hanno organizzato un flash mob sotto l’Ufficio scolastico regionale a Firenze. La protesta è sostenuta dalla Flc Cgil Toscana. Si stima siano coinvolti circa 1.500 docenti nella nostra regione.

Audio: Pasquale Cuomo, Flc Cgil Toscana

Hanno superato il concorso ma rischiano di non avere una cattedra, ed essere scavalcati dai vincitori di altri concorsi successivi. Per questo gli idonei del concorso ordinario per infanzia primaria e secondaria 2020 e del concorso «Stem» 2023 (materie matematico scientifiche) oggi venerdì 30 agosto alle 11 protesteranno con un flash mob sotto l’Ufficio scolastico regionale a Firenze. La protesta è sostenuta dalla Flc Cgil Toscana.

In Toscana si stima siano coinvolti circa 1.500 docenti: hanno superato le prove d’esame, ma non sono stati assunti per l’esaurimento dei posti messi a bando. Gli idonei sono stati messi in graduatoria, ma le immissioni in ruolo per infanzia e primaria per loro slitteranno dopo i concorsi Pnrr, che si stanno svolgendo e termineranno in autunno. Per la scuola media e superiore, le assunzioni scatteranno dopo avere esaurito le liste dei concorsi del 2016 e del 2018. «Dopo aver studiato anni i precari storici rischiano di essere scavalcati dai vincitori dei concorsi del Pnrr visto che per legge è stata data precedenza di assunzione», racconta un prof.

«È comprensibile la necessità politica di dover acquisire i relativi fondi ma questo va a discapito del tanto merito di quelle persone che i concorsi abilitanti li hanno superati ben prima del 2023-2024. Sono ingiustizie profonde se poi si pensa che viene bloccato lo scorrimento di molte graduatorie accantonando i posti per il prossimo concorso Pnrr quando ci sarebbero già migliaia di docenti pronti ad entrare in ruolo».

In Toscana i posti disponibili per le immissioni in ruolo degli insegnanti quest’anno erano 3.549, il Ministero dell’Istruzione ne ha autorizzati 2.367. Di questi ne sono stati effettivamente utilizzati 2.196: 171 infatti sono stati «accantonati» per le immissioni dai concorsi banditi lo scorso inverno e ancora in corso.

«Si tratta di una scelta che penalizza gravemente chi, pur avendo superato con successo tutte le prove di procedure concorsuali già espletate, si trova estromesso dall’immissione in ruolo per l’incapienza del contingente e rischia vedere ulteriormente prolungata la propria precarietà per l’incomprensibile e determinata risoluzione a bandire, con l’alibi del Pnrr, nuovi concorsi già dal prossimo autunno», spiega la Flc Cgil, che si impegna a «intraprendere tutte le strade possibili per ottenere un piano di reclutamento che risponda alle legittime aspettative dei docenti ‘in sospeso, compresi i partecipanti con esito positivo al concorso Pnrr 2023, e al bisogno di stabilità della scuola italiana». La stima dei sindacati è che a settembre in Toscana i precari saranno circa il 25% degli insegnanti.