Dom 22 Dic 2024
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🎧 Don Biancalani su giovane migrante arrestato per rapina: “Condanna per gesto isolato, ma meno male che c’è Vicofaro”

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🎧 Don Biancalani su giovane migrante arrestato per rapina: "Condanna per gesto isolato, ma meno male che c'è Vicofaro"
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Matteo Salvini torna a puntare il dito su Vicofaro.  Occasione è un reato compiuto da un migrante ospite della struttura di accoglienza  gestita dal parroco Don Massimo Binacalani. Una rapina violente nei confronti di una donna avvenuta nei giorni scorsi in centro a Firenze che ha portato al fermo in carcere di un 22enne.  “Non è il primo episodio grave che coinvolge un ospite della struttura, faremo di tutto affinché sia l’ultimo”. Ha dichiarato il leader della Lega.  “Condanniamo il gesto. Siamo a totale disposizione dagli inquirenti. ma si tratta di un caso isolato ed è conseguenza di una umanità abbandonata sul territorio. I politici creano condizioni indegne come la Bossi Fini e poi gridano di fronte a certi fenomeni. Se non ci fosse Vicofaro la situazione sarebbe addirittura peggiore”, commenta Don Biancalani.

 

“Il ragazzo era da qualche giorno a Vicofaro. Era stato un periodo da noi un anno fa, poi si era allontanato ed era tornato nei giorni scorsi. Bisogna rendersi conto che c’è un’umanità abbandonata sui territori, abbandonata da un sistema di accoglienza che la stessa Lega ha voluto con la Legge Bossi Fini. Esprimo sdegno nei confronti di certi politici che causano il problema e poi puntano il dito e gridano difronte a certi fenomeni che purtroppo vanno messi in conto- afferma Don Biancalani intervistato questa mattina da Chiara Brilli su Controradio –  Da una parte meno male che c’è Vicofaro perché i numerosi ragazzi che noi abbiamo perché usciti dalla strutture fiorentine e che noi ospitiamo a costo zero per lo Stato, se non fossero da noi chissà che strada prenderebbero.

Questo ragazzo ha fatto una cosa brutta e deve pagare, punto. Se noi lo avessimo nascosto gli inquirenti e i politici avrebbero tutti gli argomenti per contestarci ma noi siamo a disposizione e appena contattati, abbiamo verificato, identificato e provveduto a collaborare. Se non ci fossimo stati noi forse si sarebbe rifugiato da qualche amico e nessuno lo avrebbe trovato”, conclude Don Biancalani.