Don Milani, Mattarella: “Un grande italiano che, con la sua lezione, ha invitato all’esercizio di una responsabilità attiva. Il suo ‘I care’ è divenuto un motto universale. Il motto di chi rifiuta l’egoismo e l’indifferenza”. Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alle celebrazioni per il centenario della nascita di don Lorenzo Milani, a Barbiana.
“Aveva un senso fortissimo della politica don Lorenzo Milani. Se il Vangelo era il fuoco che lo spingeva ad amare, la Costituzione era il suo vangelo laico. ‘Ho imparato che il problema degli altri è eguale al mio. Sortirne insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia’. Difficile trovare parole più efficaci. Difficile non riscontrare lo stretto legame del suo insegnamento con la fede che professava: prima di ogni altra cosa, il rispetto e la dignità di ogni persona. Qui si intrecciano il don Milani prete, l’educatore, l’esortatore all’impegno. L’impegno – educativo, e di crescita – richiede sempre, per essere autentico, coerenza. Spesso sacrificio. Non c’era integralismo nelle sue parole, piuttosto radicalità evangelica. Sapeva di avere in mano un testimone. Un testimone che doveva passare di mano, a cui poi i suoi ragazzi ‘aggiungessero’ qualcosa. Un grande italiano che, con la sua lezione, ha invitato all’esercizio di una responsabilità attiva”. Così il presiente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricordando la figura di don Milani a Barbiana nel centenario della nascita.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha lasciato intorno alle 13.00 Barbiana, nel Conune di Vicchio (Firenze), dove ha partecipato all’avvio delle celebrazioni per i 100 anni dalla nascita di don Lorenzo Milani. Mattarella è ripartito in elicottero e nel pomeriggio sarà a Firenze, al palazzo di giustizia, dove parteciperà ad una cerimonia organizzata dalla Corte d’Appello per la commemorazione della strage di via dei Georgofili del 27 maggio 1993.