Don Milani, Marcia di Barbiana: âI care oggi è essere con i sanitari, i lavoratori Gkn, i profughi afganiâ. CosĂŹ il sindaco di Vicchio, Filippo CarlĂ Campa, ha affermato per definire la XX edizione della Marcia a Barbiana, che si è tenuta oggi per ricordare don Lorenzo Milani e riaffermare i principi e valori della âScuola di Barbianaâ. Dalla Marcia a Barbiana di oggi parte ufficialmente il cammino che porterĂ , domenica 10 ottobre, alla Marcia PerugiAssisi. Presente alla Marcia, tra gli altri, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.
Durante la marcia di Barbiana, promossa questâoggi, il consigliere della CittĂ Metropolitana di Firenze Nicola Armentano, ha ricordato nel suo intervento âla figura di un prete che amava i suoi ragazzi, ai quali si dedicava con tenacia e combatteva per donare loro dignitĂ e un futuro di libertĂ ; che faceva dellâistruzione la sua forza per dare loro gli strumenti che consentono di superare le disuguaglianzeâ. Intervenuta anche Antonella Palmisano, che âprima di diventare campionessa olimpica, è cresciuta accanto ad un allenatore fortemente ispirato da Don Milani, tale da dedicargli il nome della societĂ sportiva a Mottola, dove tanti ragazzi sono stati avviati allo sport perchĂŠ fosse per loro un motore di valori e anche di aggregazione e inclusione. Per crescere e costruire prima persone e poi semmai campioniâ.
Spesse volte âlo sport viene percepito come un ostacolo allâistruzione scolastica come se sport e cultura fossero in contrapposizione tra loro. Proprio per far sĂŹ che lo sport diventi uno strumento che fa crescere culturalmente dobbiamo impegnarci per una sua introduzione nella nostra carta dello sport come diritto per fortificare le nostre comunitĂ .
Lo sport correttamente inteso âpuò allontanare i ragazzi dalla strada, li può tenere dentro il recinto della legalitĂ .
Gli esempi di âmaestri â di sport che con il loro impegno accolgono e educano con la cultura dello sport tanti giovani come accade a Scampia o allo Zen di Palermo o nelle periferie di Milano o Torino ne sono la testimonianza â.
Essere oggi a Vicchio, in nome di don Lorenzo Milani, con una campionessa olimpica e âa parlare di sport, potrebbe sembrare una provocazione, una mancanza persino di rispetto per don Milani. Sappiamo bene quanto fosse in lui radicata e radicale lâidea che solo la scuola, una scuola severa, avrebbe permesso ai suoi ragazzi di percorrere la strada lunga ed impegnativa per inserirsi nella vita sociale, politica ed economica, dalla quale erano stati messi ai marginiâ.
Ma âcredo che oggi con le giuste persone in qualunque luogo si possono raggiungere gli obiettivi perseguiti da Don Milani con altri metodi anche con quelle azioni che lui definiva âricreazioni buone per la salute fisicaâ e âricreazioni buone perchĂŠ istruttive'â.