Donne: la 15esima edizione del Global Gender Gap Report 2021 è uscito poco dopo un anno da quando è iniziata la pandemia. I risultati evidenziano che l’emergenza sanitaria e la relativa recessione economica hanno avuto un impatto più grave sulle donne rispetto agli uomini. Fra le barriere nella costruzione di una società inclusiva anche quella della scarsa rappresentatività politica ed istituzionale delle donne.
Ha preso il via il 5 maggio scorso la prima scuola di formazione politica, organizzata dalla Conferenza delle donne democratiche della Toscana in collaborazione con la fondazione Nilde Iotti, che ha l’obiettivo di consentire a dirigenti e militanti di approfondire temi politici e di attualità, fornendo loro gli strumenti per conoscere, capire e interpretare i fatti. Il percorso in cinque moduli metterà a disposizione della classe politica del Pd della Toscana e non solo una ‘cassetta degli attrezzi’ per costruire una vera società della cura nell’epoca post Covid. Nello specifico, durante gli incontri, online, si parlerà di tempi di vita e di lavoro, tempi e spazi delle città, transizione ecologica e sociale, diritti, Next Generation Eu.
Le conseguenze economiche della pandemia hanno ampliato le disparità fra i sessi, soprattutto in ambito economico. La “she-cession” non è più un’ipotesi, ma una certezza e lo certifica, dopo il Fondo Monetario Internazionale, anche il Global Gender Gap report del World Economic Forum. La prima evidenza è il divario che separa le donne dagli uomini nel lavoro: per chiudere il gap saranno necessari 267,6 anni, se continueremo di questo passo. nIn Italia, 1 donna su 2 ha visto peggiorare la propria situazione economica a causa del Coronavirus e 1 lavoratrice su 2 ha paura di perdere il proprio posto di lavoro. Questi sono alcuni dei dati emersi dall’indagine Ipsos condotta per WeWorld Onlus.
L’effetto del Coronavirus sulla condizione femminile si è sommato a numerose criticità che già ostacolavano l’inclusione economica delle donne e la loro possibilità di essere autonome, far progetti e reinvestire su se stesse e sulle proprie famiglie.
«La ricetta per affrontare l’emergenza è incentivare percorsi di studio che vadano nella direzione dei settori a più alta occupabilità, rendere effettiva la normativa antidiscriminatoria sui luoghi di lavoro e investire potentemente sulle infrastrutture sociali, che sono la risposta strutturale a questo problema. Non a caso l’occupazione femminile è più bassa dove è più fragile la rete delle infrastrutture sociali». Ha affermato in una recente intervista a IL Sole 24 ore il Ministro Orlando.