L’immigrazione in Toscana ha due facce: diminuisce per effetto del processo di integrazione, molti cittadini stranieri acquisiscono infatti la cittadinanza italiana per naturalizzazione; e dall’altra aumenta per effetto dei nuovi nati, degli immigrati di seconda generazione.E’ il quadro che emerge dal ‘Dossier statistico immigrazione’ realizzato da Idos in collaborazione con il centro studi Confronti e presentato oggi a Firenze. ‘Paura e bisogno di sicurezza sono sentimenti che accomunano anche chi arriva e non solo chi accoglie’, sottolinea Izzedin Elzir Imam di Firenze presenti alla diffusione dei dati insieme anche a Dalida Angelini, segretaria Cgil Toscana.
Gli stranieri residenti in Toscana erano 417.382 al 31 dicembre 2018, + 2,2% rispetto al 2019, con un’incidenza sulla popolazione in regione dell’11,2%, dato superiore alla media nazionale (8,7%) mentre i nuovi nati da cittadini stranieri rappresentano il 20,5% sul totale delle nuove nascite. E’ il quadro che emerge dal ‘Dossier statistico immigrazione’ realizzato da Idos in collaborazione con il centro studi Confronti e presentato oggi a Firenze.
Riguardo ai richiedenti asilo a giugno scorso erano 7.664 presenze in Toscana, con un calo del 18,6% rispetto ai 9.416 di fine 2018 e del 38,5% rispetto ai 12.465 di fine 2017. Questo per effetto “del drastico calo degli sbarchi sulle coste
italiane”. In particolare poi nel 2018 sono stati rilasciati in Toscana 3.348 nuovi permessi di soggiorno a richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione umanitaria.
Francesco Paletti, redattore del dossier ha spiegato che dal rapporto “emerge che in Toscana c’è una lieve crescita di stranieri residenti legata non tanto a nuovi arrivi, ma a un
duplice fenomeno: da una parte l’immigrazione in Toscana diminuisce per effetto del processo di integrazione, per il fatto che ci sono molti cittadini stranieri, 9mila quest’anno ma 14mila l’anno scorso, che acquisiscono la cittadinanza italiana per naturalizzazione; e dall’altra aumentano per effetto dei nuovi nati, degli immigrati di seconda generazione”. Secondo Paletti inoltre “l’impatto dei decreti sicurezza, se ci sarà e io presumo di sì, ci sarà solo nel 2019. Ma un impatto delle politiche di controllo delle frontiere e gli accordi con la Libia si è già avuto anche in Toscana con le presenze nelle strutture di accoglienza, Cas e Sprar, perché da circa 12 mila persone accolte alla fine dell’anno scorso siamo scesi a 7.600 quest’anno”.
“I numeri parlano da sé – il commento di Dalida Angelini, segretario Cgil Toscana -: laddove si è scelto di fare una politica dell’accoglienza e dell’integrazione vera come abbiamo
fatto in Toscana, gli stranieri sono un numero maggiore rispetto ad altri territori e c’è un sistema di integrazione che ha funzionato sia rispetto alla società e rispetto al lavoro. I
numeri sono importanti soprattutto per rappresentare la verità in questi ultimi anni si sono dati numeri per alimentare le paure, io credo che noi, a partire da questo rapporto importante, dobbiamo provare ad armare questi numeri con tanto cuore e tanta passione”.