Un dossier per punti stilato dal Pd locale denuncia “l’ostilità del governo Meloni” nei confronti della Toscana. Lo ha presentato il partito con il segretario regionale Emiliano Fossi.
Una contro tutti, Meloni contro la Toscana. È tutto nero su bianco in un dossier che il Pd presenta oggi nella sede regionale del partito e che riassume i punti principali relativi della vita politica e amministrativa nel nostro territorio. “Sono diverse le promesse, le rassicurazioni non mantenute” dice il segretario dem della Toscana, Emiliano Fossi. Tra il dire e il fare, insomma, di mezzo c’è sempre il governo attuale. Molti gli episodi all’indice: nei prossimi cinque anni sono previsti tagli agli enti locali per quasi cento milioni, mentre sull’alluvione del novembre 2022 ci sono stati ritardi nello stanziamento e sull’erogazione delle risorse, “per altro parziali e insufficienti”.
La tramvia, linea Leopolda-Piagge, paga il definanziamento di 30 milioni, che scivoleranno al 2027 e che a suo tempo, era novembre scorso, fecero già gridare al complotto anti Toscana. Stesso destino per l’interporto di Livorno che si vede scippare 300 milioni destinati dal governo Draghi, e va peggio alla Tirrenica, “dimenticata – dicono dal Pd – nonostante gli annunci”. Non risulterebbe inclusa nel contratto di programma tra Ministero delle Infrastrutture e ANAS per il quadriennio 2021-2025. Bloccata anche l’istituzione della Zls, la Zona logistica semplificata di cui la giunta regionale aveva approvato in aprile la nuova versione, nel tentativo di accelerare un iter rimasto in sospeso per almeno un paio di anni. Manca il decreto attuativo.
Altra spina nel fianco, la sanità. Sfumano centinaia di milioni di euro tra ‘fondi aggiuntivi covid’ mai erogati e i payback mai trasferiti. Non mancano le crisi aziendali, vertenze aperte e non risolte, una su tutte l’ex Gkn, ma anche l’Opificio tecnologico di Arezzo, la FIMER, Terme di Montecatini, solo per citarne alcune, con oltre 11 mila lavoratori coinvolti. Dulcis in fundo, il rigassificatore di Piombino, per cui non si vede all’orizzonte nessuna compensazione.
“Credo ci sia dell’incapacità, ma anche una scelta deliberata da parte del governo, che in questo modo penalizza i cittadini della Toscana”, prosegue Fossi. “Per superare i problemi c’è l’intervento suppletivo delle Regione”, ribadisce il presidente della Regione Eugenio Giani intervenuto alla conferenza. “Il governo si sta distinguendo, tra le altre, per decreti senza soldi a copertura”.
Presente anche l’on. Federico Gianassi che, sempre a proposito di promesse non mantenute ricorda quelle della gestione del turismo, della riqualificazione scuole e strade, la cultura, con il declassamento delle fondazioni liriche e, tema caldissimo, delle strutture penitenziarie per cui, a luglio, aveva proposto senza successo un emendamento per lo stanziamento di 20 milioni straordinari per gli interventi a Sollicciano. Qui, i lavori per il risanamento sono fermi da febbraio 2023.