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E’ fiorentino il combattente dichiarato ucciso da Isis in Siria

Lorenzo Orsetti

Le forze curdo-siriane con cui combatteva in Siria Lorenzo Orsetti, ucciso dall’Isis, hanno diffuso  la lettera-testamento dell’italiano in queste ore. La lettera – una consuetudine per tutti i miliziani – si apre con la frase: “Ciao, se state leggendo questo messaggio significa che non sono più in questo mondo”. Nella lettera-testamento, Orsetti scriveva: “Non ho rimpianti. Sono morto facendo quello che ritenevo più giusto, difendendo i più deboli e rimanendo fedele al mio ideale di giustizia, eguaglianza e libertà”. La lettera è firmata “Orso, Tekoser, Lorenzo” in riferimento rispettivamente al suo soprannome, al suo nome di battaglia in curdo e al suo nome all’anagrafe.

La famiglia  aspetta nella propria casa di Firenze notizie dalle autorità sul figlio, che un anno e mezzo fa decise di andare a combattere per la causa del Kurdistan.  Nell’abitazione il padre Alessandro, la madre Annalisa e la sorella Chiara hanno appreso della morte di Lorenzo dal telegiornale che rilanciava le agenzie.

L’Isis ha diffuso la foto del cadavere senza vita di quello che viene descritto come “il crociato italiano Lorenzo Orsetti”. L’immagine, pubblicata sui social network da Aamaq, piattaforma di notizie legata all’Isis, mostra il viso e parte del busto della vittima, a terra. Accanto al volto appaiono le punte di due scarponi militari, probabilmente indossati dai miliziani dell’Isis autori dell’immagine. L’Isis aveva nelle scorse ore pubblicato anche la fotografia dei documenti del 33enne fiorentino ucciso durante una battaglia a Baghuz, in Siria.

fiorentinoOrsetti dichiarato ucciso dall’Isis nella Siria sud-orientale combatteva nelle file delle milizie curde Ypg, legate al Pkk turco, contro i jihadisti dello ”Stato islamico”. Lo affermano all’ANSA fonti militari curde a conferma di quanto riferito sui social network e da media locali e internazionali. Orsetti era stato di recente intervistato da media italiani come un combattente volontario italiano a fianco dei curdi contro l’Isis.

“Mi ha telefonato il suo comandante curdo e mi ha detto che Lorenzo è morto insieme a
tutti quelli del suo gruppo in un contrattacco dell’Isis stamani”. Lo ha detto il padre Alessandro. “Sembra che il suo gruppo sia stato accerchiato, era con una unità araba, ma non so cosa significhi esattamente da un punto di vista militare – ha aggiunto – Li hanno uccisi tutti”.

Lorenzo Orsetti è morto assieme ad altri quattro miliziani curdo-siriani nella pianura
di Baghuz. Lo riferisce uno dei profili Twitter dei media vicini all’Isis e che afferma che tra i “cinque uccisi c’è il crociato italiano”. Orsetti.

L’anno scorso, mentre era impegnato a difendere la citta’ di Afrin dall’assedio di jihadisti e turchi era stato intervistato dal Corriere Fiorentino, al quale aveva ricordato di essere nato e cresciuto a Firenze e di aver “lavorato per 13 anni nell’alta ristorazione: ho fatto il cameriere, il sommelier, il cuoco. Mi sono avvicinato alla causa curda- ricorda Orsetti – perche’ mi convincevano gli ideali che la ispirano, vogliono costruire una societa’ piu’ giusta piu’ equa. L’emancipazione della donna, la cooperazione sociale, l’ecologia sociale e, naturalmente, la democrazia. Per questi ideali sarei stato pronto a combattere anche altrove, in altri contesti. Poi e’ scoppiato il caos a Afrin e ho deciso di venire qui per aiutare la popolazione civile a difendersi”.
A chi gli chiedeva che cosa avrebbe fatto una volta tornato in Italia rispondeva: “Non mi preoccuperei troppo delle conseguenze (la legge Alfano punisce i foreign fighters, ndr). Io non ho nessuna remora morale, sto facendo la cosa giusta, sono a posto con la mia coscienza. Siamo qua e qua resteremo fino all’ultimo. Un po’ perche’ non c’e’ nient’altro da fare, un po’ perche’ e’ la cosa giusta da fare. Combattiamo”.

“Ha sempre voluto aiutare gli altri”. E quanto afferma la mamma di Lorenzo Orsetti. “Noi
eravamo contrari alla sua partenza, ma lui voleva aiutare questo popolo oppresso”, conclude la signora Annalisa. Secondo quanto appreso, la presenza di Orsetti in Siria sarebbe documentata almeno dal periodo aprile-maggio 2018. Fino all’agosto del 2017 risultava dipendente di un’enoteca nella zona di Settignano, sulle colline di Firenze.

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