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Ecoballa ritrovata all’Isola d’Elba

Legambiente

Immagine da repertorio

La Capitaneria di Porto di Portoferraio ha ritrovato un’ecoballa a mezzo miglio marino al largo di Capo Calvo, nell’Isola d’Elba. Probabilmente si tratta di una di quelle che nel 2015 erano cadute al largo dell’isola di Cerboli dalla motonave Ivy. Informato il commissario straordinario Aurelio Caligiore incaricato di gestire l’emergenza delle 56 ecoballe finite nel canale dal 2015.

Secondo Umberto Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana: “Il ritrovamento di un’ecoballa persa in mare dalla Ivy, che batteva battiera fantasma delle isole Cook, in un’area così delicata dal punto di vista ambientale è un fatto molto preoccupante. Potrebbe spiegare l’incremento dei rifiuti trovati e censiti, contestato quest’anno, in quella costa da Vele Spiegate, iniziativa di volontariato velico di Legambiente e Diversamente Marinai”.

Mazzantini ha osservato infatti come da due anni a questa parte si siano ritrovati molti rifiuti proprio in queste spiagge, specie al Pisciatoio ma anche in quei tratti che non sono raggiungibili. Non si tratta della prima ritrovata. Infatti, alcune sono state rinvenute sulla Costa est di Piombino nell’estate del 2018, mentre altre due rispettivamente a Baratti e nel Canale di Piombino. L’area interessata dal ritrovamente si trova tra Capoliveri e Porto Azzurro, all’interno del Santuario internazionale dei mammiferi marini Pelagos e vicino al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.

Il responsabile mare di Legambiente Toscana ha inoltre sottolineato come si sia sottovalutato per anni il disastro ambientale derivante da questa emergenza soprattutto dall’impatto delle microplastiche sui fondali sulla catena alimentare marina. Queste operazioni però, conclude, richiederebbero un maggiore controllo sulla filiera che va dal trasporto al cofermento.

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