Site icon www.controradio.it

🎧 Economia, Firenze: con dazi -0,3% PIL

Camera di Commercio dazi, Cottarelli

Per il 2025 la Camera di commercio di Firenze stima una crescita del Pil dello 0,4% per l’economia del territorio metropolitano, ma l’introduzione dei dazi da parte degli Usa potrebbe condizionare la stima al ribasso. Cottarelli:  ‘ci sarà  accordo Usa-Ue: il vero avversario degli Stati Uniti è la Cina, non l’Europa’

L’effetto dei dazi,”per il 2025 potrebbe portare ad un ulteriore deterioramento dello scenario di crescita baseline che potrebbe passare da debole a quasi stagnante (da +0,4% a +0,1%) nel caso di un quadro meno ‘aggressivo’ e senza tener conto di possibili ritorsioni; in caso di uno scenario peggiorativo, legato sempre al commercio internazionale per via dei dazi (rischio trade war) si potrebbero perdere ulteriori punti di crescita, con un prodotto sempre stagnante, ma sul bordo della recessione (-0,3%)”.

E’  quanto sostiene il rapporto 2025 sullo stato dell’economia fiorentina, presentato oggi con un evento. In particolare, se i dazi venissero confermati, c’è il rischio di un calo dell’export fiorentino fino a ottocento milioni di euro.

“Dopo oltre 10 anni – ha detto il presidente della Camera di commercio, Massimo Manetti – per la prima volta la Camera di commercio di Firenze torna a tenere una ‘Giornata dell’economia’, appuntamento che vogliamo rilanciare affinché divenga evento di riferimento per riflettere sull’andamento dell’economia fiorentina nel suo complesso”. Dal vino all’alta moda, “la Toscana e l’area fiorentina possono e devono confidare nell’alta qualità e nell’unicità dei loro prodotti per ridurre l’impatto della guerra dei dazi”, ha osservato Cottarelli.

Lo spettro dei dazi Usa, ha sottolineato il segretario generale della Camera di commercio Giuseppe Salvini, “minaccia effetti sulla nostra economia locale, visti i valori dei legami commerciali tra il nostro territorio e gli Usa: negli Stati Uniti le imprese della metrocittà ricavano 6 dei 24 miliardi dell’export totale di area, 6 miliardi che in pratica rappresentano il 10% di quanto l’Italia ottiene complessivamente dalle vendite negli Usa”.

Nello scenario macroeconomico 2025 più positivo l’area metropolitana di Firenze, sempre a causa dei dazi,  accuserebbe comunque un lieve calo dell’export (-0,8%), e uno più sostenuto delle importazioni (-4,8%). Il recupero dei consumi finali delle famiglie è stimato in un +1,1%, mentre gli investimenti fissi lordi sono stimati in riduzione (-0,5%). I ricercatori stimano un +0,6% per le unità di lavoro totali, dato trainato dai servizi (+1,1%) a fronte di un calo per costruzioni (-2,8%), industria (-0,6%) e agricoltura (-0,8%).

Sul tema dei dazi “alla fine io penso che ci sarà un accordo tra Stati Uniti e l’Europa, e quindi già di per sé questo dovrebbe attenuare l’impatto” ha  affermato invece  Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio conti pubblici italiani dell’Università Cattolica di Milano, a margine della presentazione del rapporto 2025 sullo stato dell’economia fiorentina, stilato dalla Camera di commercio.

    “Sono abbastanza ottimista rispetto alla relazione tra Stati Uniti ed Europa – ha detto -, nel senso che il vero avversario economico degli Stati Uniti non è l’Europa, è la Cina. Adesso Trump ha cominciato una guerra dei dazi contro tutto il resto del mondo: ma credo che si sia reso conto anche lui, e qualche passo indietro l’ha dovuto fare, che neanche gli Stati Uniti non possono combattere una guerra con tutto il resto del mondo”.

Secondo Cottarelli “se la cosa rimane limitata a dove siamo adesso, anche il Fmi prevede un rallentamento della crescita, ma non una recessione, neanche negli Usa. Per l’Europa noi partiamo da un livello di crescita economica che è già basso, quindi non viene tolto molto, uno 0,2% nell’area dell’euro, molto di meno che negli Stati Uniti che avranno un -0,8%, però comunque non è una buona notizia. Mi preoccupa il fatto che ci possa essere un’escalation, si riparta con nuovi dazi: e soprattutto c’è questa incertezza di fondo che impedisce di fare piani di spesa, è questo che rallenta l’economia”.

NELL’AUDIO, Giuseppe Salvini  Segretario Generale della Camera di Commercio e il prof. Carlo Cottarelli

Exit mobile version