Bene export (+4%) e investimenti (+3%). Tra le assunzioni, pochi contratti a tempo indeterminato (solo il 16%) e netta preponderanza del lavoro a termine (circa il 68%)
Il quadro congiunturale che emerge dall’analisi dell’ultimo trimestre del 2017 conferma una tendenza positiva per l’economia della Toscana: lo dice il consueto report dell’Ires CGIL sull’economia della Toscana. Secondo i dati Ires si consolida una dinamica di crescita che è andata accentuandosi nel corso dell’anno appena terminato, fino a raggiungere il +1,3% in termini di prodotto regionale, rispetto al +0,9% del 2016. Un ritmo di sviluppo sostenuto in modo particolare dalle esportazioni (+4%) e da un rinnovato vigore degli investimenti (+3%).
Questo quadro congiunturale ragionevolmente positivo, secondo IRES, tuttavia ” non ha prodotto un significativo cambiamento nel comportamento al consumo dei cittadini che è stato, invece, sempre improntato ad una forte cautela. Come emerge, infatti, dal profilo dei consumi delle famiglie, questi ultimi sono cresciuti ad un ritmo più moderato, a causa del reddito disponibile e delle ore lavorate che sono ancora lontane dalla situazione “pre-crisi”.
In particolare il livello delle retribuzioni è, ad oggi, ancora al 4% in meno rispetto al 2010. Così come, con riferimento alle ore lavorate, il dato delle unità di lavoro è ancora inferiore ai valori pre-crisi nella misura del -3,25%. Un quadro complessivo, quindi, che continua “a mostrare luci ed ombre e che conferma, tuttavia, in modo al momento irreversibile una tendenza negativa riferita alla qualità dell’occupazione”.
“Si ribadisce, infatti- dice IRES- il ruolo fortemente marginale del contratto a tempo indeterminato (solo il 16%) rispetto all’insieme delle assunzioni, con una netta preponderanza del lavoro a termine (circa il 68%). Ne emerge, comunque, un saldo aggregato positivo tra assunzioni e cessazioni pari a 56.000 contratti di lavoro, interamente alimentato da contratti a termine, di apprendistato e di lavoro stagionale. Viceversa il contratto a tempo indeterminato mostra un saldo negativo tra assunzioni e cessazioni pari a 24.600 posizioni”
L’occupazione si contrae nell’industria mentre torna a migliorare nell’edilizia, pur in quadro ancora fortemente distante dalla situazione pre-crisi (-16%). Rallenta la crescita del terziario, mentre l’agricoltura evidenzia un calo molto significativo (-14,3%). Parallelamente cala il tasso di disoccupazione che si colloca all’8,1% con un regresso dello 0,7% ed un livello di disoccupati che, in valori assoluti, scende a circa 141 mila unità.
Molto elevato anche nel 2017 è, infine, il numero delle persone che risultano essere percettori attivi di prestazioni di sostegno al reddito nelle diverse modalità a conferma di un quadro dell’economia regionale ancora affannato e fortemente contraddittorio, inserito in un contesto dell’economia nazionale molto debole e reso ancor più incerto dall’approssimarsi delle elezioni politiche.