Il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di Edison spa di sospensione cautelare della sentenza del Tar di Firenze, che aveva stabilito la corresponsabilità dell’azienda nell’inquinamento della falda di Massa Carrara, nell’area dove fino agli anni ’90 c’era la Farmoplant.
“Ovviamente non si può ancora cantare vittoria – commenta il Coordinamento dei comitati e delle associazioni per le bonifiche (Cca) – perché quest’ordinanza rimanda alla decisione di merito in un’udienza che sarà fissata successivamente dagli organi competenti”. Nel rigettare la richiesta di sospensione della sentenza, il Consiglio di Stato, a proposito della Edison, scrive che “il pregiudizio di carattere economico paventato dalla società risulta recessivo rispetto all’esigenza di procedere celermente alla bonifica”.
Durante la decennale battaglia legale per stabilire i responsabili dell’inquinamento della zona industriale apuana a seguito, tra l’altro, della grande esplosione di un serbatoio della Farmoplant contenente Rogor, avvenuta nel 1988, il Tar aveva giudicato corretto il provvedimento del ministero dell’Ambiente, che ricordava il principio per cui l’obbligo di bonifica è in capo al responsabile dell’inquinamento, a prescindere dalla corresponsabilità di altre imprese. Edison, ‘erede’ di Farmoplant e Montedison, quindi per il Tar è responsabile.
La Edison ha presentato ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza e, in quella fase, il Comune di Massa si è dichiarato parte lesa. Edison nel contempo ha chiesto al Consiglio di Stato di sospendere la sentenza del Tar ma, appunto, si apprende che la richiesta è stata respinta.