Il Codacons ha reso noto di aver inviato oggi alla procura della Repubblica di Livorno un esposto in cui si chiede di aprire una indagine sul comportamento tenuto da Gregorio De Falco – oggi candidato del M5s – nella sua veste di capitano della capitaneria di porto durante la notte del naufragio della Costa Concordia.
Per il Codacons l’invio dell’esposto “è un atto dovuto dopo che sono stati resi noti i verbali relativi all’interrogatorio di De Falco nel processo sul caso Concordia, e dal quale sono emersi aspetti che richiedono un approfondimento da parte della magistratura”. In particolare il Codacons chiede di verificare se sussistano i presupposti per procedere per il reato di calunnia in relazione al fatto che De Falco “avrebbe fatto intendere al pm con cui era in contatto la notte stessa del naufragio, che il comandante Schettino avrebbe posto in essere una condotta volta a sottrarre il Vdr, cioè la cosiddetta ‘scatola nera’”. “Accusa poi ritrattata da De Falco, il quale – si spiega ancora -, in un’annotazione di servizio il cui contenuto è stato confermato” anche nel corso dell’esame durante il dibattimento, “ha precisato che ‘erroneamente avrebbe fatto intendere che lo Schettino fosse stato sorpreso nell’intento di sottrarre il predetto strumento'”.