L’ipotesi primarie per la scelta del candidato alla Presidenza della Regione Toscana da parte del centro destra sembra tramontata. E l’ufficializzazione della candidatura dell’attuale sindaco di Pistoia Tomasi sembra ora solo un passaggio formale.
L’unico dato certo è che sarà una delle campagne elettorali più lunghe della storia della Toscana. Non si sa ancora con certezza se, per eleggere il nuovo Presidente della Regione, si voterà tra un anno, nell’autunno del 2025 o addirittura nella primavera del 2026. Ed in realtà, la campagna elettorale è già partita. Sicuramente sul versante del centro destra, che costruisce una candidatura con largo anticipo per non farsi trovare impreparati e forse perché a destra questa volta ci si crede per davvero. Alessandro Tomasi, 45 anni, è il Sindaco di Pistoia al secondo mandato. Ed è di Fratelli d’Italia, di recente alla guida regionale del partito. Centro ci sono i tavoli nazionali, le benedizioni da Roma e ancora qualche mal di pancia tra gli alleati, ma i giochi sembrano fatti. L’ipotesi primarie – un inedito per il centro destra – per scegliere il candidato alle regionali e caldeggiato dalla Lega, sembra tramontata definitivamente. Tomasi parla già apertamente da candidato, anche se non ancora ufficiale. Ufficializzazione che potrebbe arrivare questa primavera, quando anche il centro sinistra dovrà sciogliere ogni riserva su una eventuale ricandidatura dell’attuale Presidente Eugenio Giani. A questo proposito Tomasi parla di immobilismo regionale, di alternanza, di programmi. Questi ultimi, per il momento, tutti da definire. Gli alleati, Forza Italia e Lega, devono sottostare alla legge dei numeri e dunque ad una naturale leadership di Fratelli d’Italia. Mentre Tomasi è già partito a menare fendenti contro il potenziale avversario. “Con me – ha detto – i cittadini non mi vedranno alla sagra della polpetta. Preferisco essere ricordato per aver assicurato loro tempi più certi per raggiungere il posto di lavoro”.