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Empoli: malato sla resta senza sacche di nutrizione, indagine in Toscana

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L’azienda Usl Toscana Centro ha aperto un’indagine interna, seguita da una specifica commissione, per capire perché un malato di Sla di Ponte a Egola (Pisa) non abbia ricevuto la regolare fornitura di sacche per l’alimentazione che gli sono indispensabili per nutrirsi.

Lo rende noto la direzione generale della stessa Usl dopo che stamani i quotidiani Il Tirreno e La Nazione scrivono della vicenda. In particolare si riferisce nei servizi che la moglie del paziente, a cui non arrivava la fornitura ‘salvavita, ha fatto numerosi viaggi ‘a vuoto’ alla farmacia dell’ospedale San Giuseppe di Empoli (Firenze) sentendosi dire che le sacche erano terminate. In attesa delle fornitura per alcuni giorni ha alimentato il marito con le ultime scorte in casa, poi con sacche di un’altra famiglia a cui erano rimaste per la morte del loro congiunto e di cui aveva incontrato casualmente i parenti in ospedale. In piena emergenza ha anche nutrito il marito con del latte.

La vicenda ha suscitato clamore, poiché le sacche di alimentazione vanno a pazienti, come i malati di Sla, che non possono alimentarsi autonomamente a causa delle patologie ma devono fruire di presidi speciali per somministrare la nutrizione nell’apparato digerente.
Tra le reazioni ci sono state quella del sindaco di Empoli Brenda Barnini, che col consigliere regionale del Pd Enrico Sostegni ha scritto una lettera all’Asl Toscana Centro e alla Regione Toscana. “Riteniamo questa situazione gravissima e chiediamo di avere tutte le informazioni che ci aiutino a capire come possa essersi verificata”, scrivono. “Non è accettabile – rincara il sindaco Barnini – che le complicazioni burocratiche su acquisti centralizzati diventino mancanza di diritti primari.

Se l’organizzazione a monte basata su grandi numeri di acquisto non funziona va cambiata e velocemente”. Sostegni infine annuncia che chiederà “un approfondimento anche all’assessorato alla Sanità e alle strutture competenti della Regione Toscana, perché non è accettabile che per problemi organizzativi si rinunci a dare risposta a una situazione personale già di per sé gravissima”.

Presenta sul caso un’interrogazione in Regione il capogruppo di Forza Italia Maurizio Marchetti: “Mai più casi come questo – afferma – Tali erogazioni sono prescritte e il fabbisogno è programmabile”, “Rossi vuol garantire salute e alimentazione adeguata agli stranieri anche clandestini! Inizi a garantirla a questo paziente malato, già che c’è”.
Marchetti ricorda che nel caso del paziente di Ponte a Egola “la Asl ha esaurito scorte di alimentazione artificiale prescritte e spettanti in regime di routine, non d’improvviso.
Non è accettabile che si neghi il cibo a pazienti così fragili perché non si riescono a garantire gli approvvigionamenti benché perfettamente pianificabili, prescritti e ricorrenti”, “simili erogazioni sono su base prescrittiva trimestrale, con ritiro mensile, e i quantitativi necessari sono dunque facilmente programmabili”.

Nell’interrogazione Marchetti vuole sapere “quanti altri cittadini sono rimasti privi di nutrimento” e ricorda che “dall’alimentazione dipende la stessa esistenza in vita delle persone”. Tra i quesiti, Marchetti chiede “per quale motivo non sia stato possibile sopperire facendo giungere le sacche alimentari da altre Asl della Toscana, ovvero se tale presidio nutrizionale sia esaurito in tutta la Regione” e “a quando risale la più recente gara di approvvigionamento Estar, per quali quantitativi e con quali esiti anche a livello di distribuzione”, “quanti siano in Toscana i pazienti vittime della medesima disfunzione negli approvvigionamenti” e “quali iniziative urgenti si intenda assumere per assicurare gli indispensabili presidi di nutrizione e alimentazione al paziente che ha lamentato l’accaduto ma anche a tutti quanti altri in Toscana si trovino nelle medesime condizioni”.

Adesso la Usl, che si scusa con i familiari, spiega che viene aperta “subito una commissione d’indagine interna specifica per chiarire, il più rapidamente possibile, la congruità delle procedure seguite e i comportamenti tenuti dalle strutture” riguardo alla mancata consegna delle sacche.

“Considerata la gravità dei fatti, così come sono stati descritti – precisa la direzione generale di Usl Toscana Centro – vogliamo capire come essi si sono effettivamente svolti e se ci sono delle responsabilità”. La Commissione si insedierà domani e partirà con le sue verifiche. Inoltre, la stessa azienda ha comunicato alla famiglia che le sacche possono essere ritirate da oggi nella farmacia territoriale dell’ospedale San Giuseppe a Empoli. Il prodotto è, infatti, tornato disponibile da lunedì 14 gennaio con una fornitura complessiva di 24.000 confezioni in distribuzione da oggi, a copertura del fabbisogno mensile.

 

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