Firenze, nella bozza di Piano Nazionale degli Aeroporti, presentata da Enac, quello di Pisa viene escluso dalla lista dei 14 scali strategici a livello nazionale, individuando nella regione Toscana, come aeroporto strategico, solo quello di Firenze Peretola.
Enac, praticamente con la proposta del nuovo piano, ribalta quanto era stato per anni, stabilendo quello che potrebbe sembrare un declassamento dell’aeroporto Galileo Galilei di Pisa a favore dell’aeroporto fiorentino Amerigo Vespucci di Firenze, per il quale nel maggio scorso, proprio Enac, aveva dato il via libera alla realizzazione della nuova pista da 2.200 metri destinata a potenziare lo scalo fiorentino.
L’uscita della proposta di Piano Nazionale degli Aeroporti, che l’ente nazionale per l’aviazione civile si accinge a sottoporre al governo, ha naturalmente scatenato la polemica politica.
“Ritenere strategico l’aeroporto di Firenze significa sostanzialmente rinnegare tutto quello che è stato politicamente sostenuto nel dibattito sul sistema aeroportuale toscano fino ad oggi, ovvero che sarebbe stato il Galilei di Pisa la porta di accesso principale alla nostra regione”. Lo affermano esponeneti eletti di M5s in Toscana, Irene Galletti e Silvia Noferi, consigliere regionali, gli onorevoli Riccardo Ricciardi e Andrea Quartini, deputati, annunciando ‘un question time’ sia in Regione Toscana sia in Parlamento “per capire quale sia la forza politica che sta spingendo in questa direzione, anche se un’idea già ce la siamo fatta”.
“Solo una volontà politica miope e distante dagli interessi reali dei toscani – affermano – può pensare di concentrare gli investimenti in un’area che non ha le idonee caratteristiche per un’adeguata espansione, come l’area” fiorentina “di Peretola che già in passato ha dimostrato tutta la sua debolezza in virtù delle centinaia di prescrizioni che hanno minato il percorso di realizzazione della nuova pista, e che noi abbiamo sempre contestato”.
“La notizia della strategicità all’aeroporto di Firenze nella classificazione tecnica di Enac è un fatto importante per mantenere quella quota di finanziamento pubblico necessario per il progetto del nuovo scalo e riteniamo che questo responsabilizzi ancora di più tutti gli attori in gioco per garantire che il progetto sia sostenibile e innovativo dal punto di vista ambientale. Allo stesso tempo, però, crediamo sia necessario mantenere il disegno strategico che appartiene alla Toscana e che si fonda su un sistema aeroportuale integrato che tiene insieme i due scali, con Pisa che deve mantenere il ruolo di scalo più importante dal punto di vista del numero dei passeggeri, per questo siamo al fianco del Pd di Pisa nel chiedere l’inserimento di Pisa tra gli aeroporti strategici nazionali”. Così in una nota Monica Marini e Andrea Ceccarelli rispettivamente segretaria del Pd metropolitano di Firenze e segretario cittadino dei Dem fiorentini.
“Con questa convinzione – prosegue la nota – dobbiamo lavorare per potenziare i collegamenti con Firenze, rendendoli più efficienti, veloci e sostenibili. Il progetto di sistema tra i due scali, collegati e strutturati in modo tale da rendere più efficienti i collegamenti tra tutte le città toscane, è centrale per l’intera regione e rappresenta una bella sfida per la capacità dei governi locali di fare rete e avere uno sguardo di ampio respiro sul futuro toscano”.
“Sorpresa e preoccupazione per quanto appreso negli ultimi giorni su vari organi di informazione, sulle notizie riguardanti le anticipazioni contenute nella bozza elaborata da Enac e presentata al Governo sul nuovo Piano nazionale degli aeroporti (Pna)”. Così in una nota di Azione di Pisa che parla di “vera e propria giravolta rispetto ai precedenti piani Enac ma anche alle intenzioni pluridichiarate e presentate in varie occasioni ufficiali da istituzioni e Toscana Aeroporti dopo l’avvenuta fusione dei due scali”.
Per Azione “di fatto” è “un declassamento che incide fortemente e inesorabilmente sul futuro dell’aeroporto di Pisa”, decisione “ancor più incomprensibile e inaspettata in quanto lo scalo pisano per posizione, traffico e infrastruttura presenta caratteristiche che ne certificano il pieno titolo per confermare la sua rilevanza strategica. Vale inoltre la pena ricordare che nel 2014 fu proprio la fusione tra Pisa e Firenze a consentire a quest’ultima di poter far parte degli scali strategici traendone tutti i vantaggi conseguenti, in particolare la possibilità di accedere a finanziamenti pubblici per investimenti infrastrutturali, insomma a tutti gli effetti una beffa a danno di chi allora con fiducia fece una scelta ardita e molto criticata soprattutto da parte di chi temeva una manovra tesa al solo vantaggio del capoluogo fiorentino”.
“Urgono provvedimenti rapidi e concreti – conclude Azione – per rigettare la bozza di ENAC che necessita di un’immediata rettifica. Attendiamo in tale senso un’azione concreta da parte del governatore Giani e da Toscana Aeroporti, gli impegni presi vanno rispettati e non traditi”.