La Toscana punta su fonti alternative e rinnovabili con l’energia geotermica, generata per mezzo di fonti geologiche di calore. L’intento è raddoppiare la potenza degli impianti geotermici in tempi brevi.
Durante Earth, fiera dell’innovazione tecnologica in campo ambientale in corso a Firenze, l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni fa chiarezza sulla posizione dell’amministrazione regionale riguardo l’energia geotermica e chiede un deciso intervento del Governo, invitando a rompere l’attuale situazione di “non decisione” per arrivare giĂ nel 2030 ad un incremento di 200 MW di potenza.
“In Toscana la geotermia è la regina delle rinnovabili – ha detto Monni -: è sicura, non influenzata dal meteo e rappresenta un’occasione di crescita per l’intero territorio. Non possiamo perdere il treno del raddoppio della potenza geotermica da installare in Italia al 2050 e, da subito, dobbiamo lavorare per arrivare ad un incremento di 200MW al 2030”.
Attualmente sono 34 le centrali geotermoelettriche in Toscana, per una potenza installata netta di circa 760 MW (totale 916MW). La produzione elettrica annua da fonte geotermica è pari a circa 5,6 miliardi di chilowattora che, complessivamente soddisfano quasi il 34% del fabbisogno energetico della regione, equivalente ai consumi di oltre 2,1 milioni di famiglie italiane. Questa percentuale sale al 70% se si considera la sola produzione da rinnovabili.
“Il Governo – chiarisce l’assessora – deve uscire dall’incertezza e metterci nelle condizioni di centrare gli obiettivi fissati sull’energia da fonti rinnovabili fin dalla fine di questo decennio. Le strade sono due: mettere la Regione nella condizione di fare subito le gare, vista la scadenza delle concessioni al 2024, consentendo comunque il riconoscimento degli investimenti che devono essere fatti oggi senza tentennamenti, oppure prorogare le concessioni dialogando con l’Unione Europea con un sano senso di pragmatismo, necessario in questo difficile momento storico. Questa situazione di non decisione comporta solo decadimento, anche ambientale, della risorsa geotermica. Non vi sono soluzioni intermedie, anche perchĂ© ogni strada che blocchi lo sviluppo della geotermia in Italia e in Toscana troverĂ la nostra piĂą ferma opposizione”.
Energia geotermica e il teleriscaldamento
Un esempio dei futuri vantaggi dell’energia geotermica si può riscontrare nel comune di Radicondoli (Siena). Qui l’amministrazione comunale ha deliberato nei mesi scorsi i lavori per il secondo lotto finalizzato all’ampliamento di un impianto di teleriscaldamento alimentato dai flussi generati dai pozzi geotermici.
“Con il teleriscaldamento che nasce dalla geotermia, bollette piĂą che dimezzate” ha sottolineato Francesco Guarguaglini, sindaco di Radicondoli.”Da domani andremo a presentare ai cittadini i lavori del lotto 2, che sta per partire”, prosegue in una nota evidenziando: “La geotermia ci dĂ delle opportunitĂ che noi cerchiamo di trasformare in vantaggi per le persone. Il teleriscaldamento è uno di questi, soprattutto ora, in questa fase di grande crisi energetica”.
Complessivamente il teleriscaldamento è un investimento che ha previsto circa 7 milioni di euro per il primo lotto e circa 2 milioni per ciascuno dei lotti che devono essere svolti per un totale di circa 11 milioni di euro. “Un investimento a carico del Comune di Radicondoli – conclude Guarguaglini – che ha sostenibilitĂ economica gestionale, che noi possiamo realizzare grazie alla geotermia, a cui noi continuiamo a dire sì nelle zone previste dal piano strutturale, solo nelle zone vocate”.