Firenze, stamattina il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, è stato ospite della trasmissione di Controradio ‘Todo Cambia’: “Il virus non è terminato – ha detto Rossi – è una scemenza dire che si è indebolito, perché non c’è, dicono gli esperti, nessun riscontro che i virus s’indeboliscano, il virus gira di meno semplicemente perché sin ora siamo stati chiusi in casa”.
“La app Immuni non l’ho mai vista, non capisco cosa si voglia fare – ma aggiunge Rossi – se si vuole controllare i movimenti delle persone” non si può “andare oltre la lesione di una serie di diritti di libertà, di movimento dei cittadini, si intaccano davvero questioni fondamentali”.
“Questo non vuol dire – ha aggiunto – non ricostruire immediatamente le relazioni che una persona ha avuto, quando si trova a essere positiva” al Coronavirus “e non vuol dire non avere la capacità di fare prevenzione. Anche la Corea del Sud, portata a esempio di controllo su tutti, nel momento in cui ha riallentato, riaperto le discoteche, è diventata un altro caso di riesplosione del virus”.
“Questo riaprire tutto, dare quasi il messaggio che da lunedì scorso c’è una sorta di ‘bomba libera tutti’, e non preoccuparsi di fare qualcosa per le scuole, mi è parso davvero un errore che non ha riscontri in tutto il resto dell’Europa”.
“Questo abbandono della scuola – ha spiegato – lo trovo stupefacente: non ci si preoccupa di garantire, di verificare alternative. Io ero intervenuto più volte, e non ho particolari poteri in questa materia, suggerendo di ampliare gli spazi”.
“Si poteva ad esempio – prosegue – stabilire che certe scuole potessero riprendere sotto stretto monitoraggio, magari alternando i turni con l’utilizzo di spazi non solo scolastici, ma anche associativi, delle palestre. Si sarebbe dovuto secondo me fare uno sforzo anche per assumere”. insegnanti: noi abbiamo bisogno di recuperare tutti i tagli che ci portiamo dietro da 12 anni a questa parte”.
L’intervista di Raffaele Palumbo: