Esistiamo, continua la protesta dei commerci di Firenze
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Dal 1928, Massimo Chiappe ha una bottega in Borgo San Iacopo fondata dallo zio. Ha due dipendenti che ricevono la cassa integrazione che spesso viene pagata in ritardo. Poco distante Giulia De Francisci gestisce una gioielleria con l’aiuto della madre. Negozi che sono a rischio chiusura. Come altre botteghe di San Iacopo hanno partecipato al presidio ‘Esistiamo’ che si è tenuto stamani, una mobilitazioni iniziata in coincidenza del Black Friday.