Con quasi 590.000 voti la Lega alle europee sfonda il muro del 30% (31,47%) anche in Toscana e tallona il Pd a due distanze di lunghezza (33,31%, ovvero 622.000 voti). Il primato resta al Partito democratico, ma la distanza si e’ assottigliata in maniera considerevole.
E’ Firenze la grande citta’ dove i ‘dem’ fanno meglio sfiorando il 44% dei consensi (43,7%, 83.959 voti). Un dato non banale visto che qui e’ in ballo anche il Comune. Sull’altro campo, invece, si segnala il dato della Lega, con l’onda verde che raggiunge anche il capoluogo toscano ma con meno forza rispetto al resto regione. Il Carroccio si ‘ferma’ al 20,26% dei consensi (38.931 voti), undici ‘tacche’ sotto il dato toscano (31,47%). Lontano rispetto al 36% di Arezzo o Grosseto citta’ e il 35% di Lucca. Sono le europee, ma in ottica comunali da segnalare ci sono altri due elementi: la quota complessiva del centrodestra, che a Firenze arriva al 31,02% con Forza Italia al 5,5% e Fratelli d’Italia al 5,25%. Ma anche il risultato ottenuto da +Europa, formazione coalizzata con il sindaco Dario Nardella alle comunali: la piattaforma lanciata da Emma Bonino ottiene il 4,95%.
Sempre sul fronte citta’, a Pisa, citta’ governata dal centrodestra a trazione Lega, alle europee il primo partito e’ il Pd con il 34,57% contro il 27,29% della Lega. A Prato, altro comune capoluogo interessato dalle amministrative, Lega prima con il 34% dei consensi (con Fi e Fdi quasi al 12%), Pd secondo ad una lunghezza e mezzo (32,64%). A Livorno, altro Comune in cui e’ in palio la fascia tricolore, il Pd al 35% stacca la Lega di dieci punti (25,17%). Qui l’apporto di Forza Italia e il partito di Giorgia Meloni si ferma poco sopra l’8%. Male il Movimento 5 Stelle: alla guida della citta’ labronica con l’uscente e candidato al Parlamento Ue Filippo Nogarin, non supera il 17% (16,43).
Considerando i Comuni in mano al centrodestra, Arezzo, Grosseto, Pisa, Siena e Pistoia, anche la tornata elettorale continentale conferma la virata a destra di quello che fino a pochi anni fa era considerato uno dei ‘granai rossi’ della sinistra italiana.
Rispetto al 56,3% ottenuto alle elezioni del 2014, il Pd lascia sul campo circa 400.000 voti (erano 1.069.179 cinque anni fa). Il salto in avanti, invece, lo fa il partito guidato dal vicepremier Matteo Salvini. Un balzo quasi doppio se si considerano le politiche del 2018 (visto che alle passate europee la Lega, al 2,6%, praticamente non c’era): oltre 200.000 crocette in piu’ rispetto alle 371.396 prese alla Camera (il 17,4% allora). Un dato confermato se declinato anche sul piano locale.
La fotografia delle dieci province ci da’, infatti, il Pd come partito di riferimento in tre aree, con il grosso del consenso ‘dem’ trascinato da Firenze (provincia) -oltre il 42% e 219.000 preferenze- e dal primato di Siena (37,5%) e Livorno (anche se qui la distanza e’ piu’ ravvicinata, 32,6 contro 29,3%).
Sulle altre sette, pero’, a dettar legge e’ il Carroccio che si impone ad Arezzo (35,9%), Pisa (33,8%), Massa-Carrara (35,7%), Pistoia (35,3%), Prato (34,5%), Grosseto (38%) e Lucca (dove sfiora il 40%).