Finisce all’asta l’ex Astor, l’albergo legato a varie vicende di cronaca, una su tutte quella della scomparsa della bimba peruviana, Kataleya, avvenuta il 10 giugno 2023 e rimasta ancora avvolta nel mistero. La perizia allegata alla procedura d’incanto riferisce di uno stato di fatiscenza e inagibilità importanti, danni aggravati anche dalle varie incursioni dei gruppi speciali dell’Arma alla continua ricerca della piccola in ogni anfratto dell’edificio.
Va all’asta per due milioni di euro l’ex Astor, l’albergo in zona Novoli al centro della cronaca per la scomparsa della piccola Kata nel Giugno 2023, per l’occupazione abusiva da parte di un centinaio tra italiani, ungheresi, rumeni e peruviani, e per il giro di racket che si realizzava al suo interno.
Non ce l’ha fatta la proprietà, volutamente rimasta anonima tutto questo tempo, a rilanciare l’attività ricettiva interrottasi con l’arrivo della pandemia. “Me lo hanno distrutto. Altrimenti con nuovi arredi e poche sistemazioni ero pronto a riaprire”, raccontava il titolare ai media nei giorni successivi al fatto della bimba peruviana per la quale esprimeva forte preoccupazione e angoscia. Una situazione degenerata, iniziata nel 2020, anno della chiusura, quando ci fu già un primo intervento di sgombero.
Poi, dal 2022, con il Movimento di Lotta per la casa, l’edificio torna al centro del dibattito del Cosp per le attività clandestine e gli allacci abusivi. Il resto è storia. Oggi, quel corpo di fabbrica ferito da un gravissimo degrado, con pareti demolite o pericolanti, casa ideale per i ratti e luogo di rifiuti, anche speciali, sarà dato al miglior offerente il 6 febbraio del prossimo anno.
La base d’asta “per entrare nella piena ed esclusiva proprietà”, come si legge su La Nazione, è di 1 milione e mezzo di Euro. E così, forse, quei tre piani con 57 camere e bagno di pertinenza, oltre ai locali magazzini nel seminterrato, potranno tornare a nuova vita, anche se la memoria di quei muri potrebbero far fallire la vendita e condannare il fu Astor, albergo a tre stelle di Via Maragliano, a un definitivo oblio.