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Ex Gkn: liquidatore visita stabilimento e lascia “ditta di investigazione privata”

ex gkn Qf

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Ex Gkn: “Bodyguard dentro e attorno l’azienda. Il liquidatore è entrato in azienda nella piena tranquillità dimostrando la piena agibilità dello stabilimento. L’ opinione pubblica è stata presa in giro per mesi. Ma con lui l’azienda ha insediato una ditta di investigazione privata presso il presidio”, lo denuncia in un post il Collettivo di fabbrica.

“Criticità rilevanti e gravi mancanze, che richiedono un intervento immediato per motivi di salute e sicurezza”: così in una nota dell’azienda, l’esito del sopralluogo oggi, nello stabilimento della ex Gkn, effettuato dal liquidatore di Qf spa Gianluca Franchi insieme al responsabile per la sicurezza e ambiente, e da un gruppo di tecnici per verificare lo stato del sito “da quasi tre anni nella disponibilità del movimento Insorgiamo che ha stabilito nella Qf la sua sede. “La fabbrica è pienamente accessibile e in sicurezza, l’azienda pensi ai lavoratori”, la replica immediata della Fiom Cgil nazionale e di Firenze. Dall’azienda, nella nota firmata da Franchi, si afferma anche “che un folto gruppo di persone non qualificate ed in gran parte estranee all’azienda, ha impedito l’ingresso all’elettricista ed al personale incaricato dall’azienda. Spiace constatare che il tutto è avvenuto alla presenza del sindaco di Campi Bisenzio accompagnato dalla Polizia municipale, che ha ritenuto questi episodi pienamente legittimi. Ci attiveremo in ogni sede per ripristinare la legalità nel sito, increduli che ci possano essere situazioni di questo genere. Tra l’altro stasera e nei prossimi giorni sono previsti altri eventi e manifestazioni non autorizzate ed abusive nello stabilimento, le quali tuttavia ricevono addirittura il patrocinio del Comune di Campi Bisenzio. “Finalmente il liquidatore” ha colto “il nostro invito a visitare lo stabilimento per rendersi conto che l’assemblea permanente dei lavoratori non è motivo di ostacolo, anzi, che questo è completamente accessibile alla proprietà”, afferma la Fiom che si chiede però perché “dopo aver trascorso alcune ore all’interno del sito, la proprietà abbia deciso di lasciarvi due soggetti per svolgere ‘attività di monitoraggio’. Ricordiamo che da oltre due anni la messa in sicurezza della fabbrica è garantita dai lavoratori, che ormai da quasi tre mesi non percepiscono né stipendio né sono coperti da ammortizzatore sociale. Non vorremmo che dietro l’iniziativa aziendale odierna si voglia celare l’ennesimo grave atto provocatorio in vista dell’incontro convocato al tavolo” del Mimity il 26 marzo.

“Chiamiamo tutto il territorio e la cittadinanza solidale ai cancelli stasera alle 20.30”, annunciano i lavoratori sui social.

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