Ven 22 Nov 2024
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ToscanaCronacaEx Gkn, riparte il confronto sul territorio tra azienda e sindacati

Ex Gkn, riparte il confronto sul territorio tra azienda e sindacati

Nuova riunione a febbraio con la Regione in attesa di risposte dalla proprietà. La cassa integrazione è scaduta a dicembre. Fabiani: “Se l’azienda non paga gli stipendi, la priorità diventa mettere in sicurezza il reddito dei lavoratori: prossima tappa discussione serrata sugli ammortizzatori sociali”.

Si rivedranno a stretto giro, prima dell’8 febbraio, la Regione, i sindacati e l’azienda. Dopo oltre tre ore di  riunione, in plenaria e poi in incontri separati, il tavolo sulla Ex Gkn di Campi Bisenzio (ora Qf in liquidazione), che si è riunito venerdì pomeriggio a Palazzo Cerretani, sede di uffici regionali, si aggiorna. Un rinvio inevitabile, ma dopo molto tempo azienda e sindacati sono comunque tornati a parlarsi.

“Da parte dell’azienda sono mancate alcune risposte fondamentali – spiega il consigliere per le politiche per il lavoro del presidente della Toscana Giani, Valerio Fabiani – e saranno cercate in maniera più precisa”. Da qui l’esigenza di rivedersi velocemente.

L’azienda ha fatto infatti capire che  gli stipendi di gennaio dei circa centottanta dipendenti rimasti (erano 422 all’inizio della vertenza, tre anni fa) non saranno pagati. Il 27 dicembre scorso il giudice ha dato ragione alla Fiom, condannando la Qf per comportamento antisindacale ed annullando la procedura di licenziamento collettiva, oltre ad imporre la procedura prevista dalla legge 234 sulle delocalizzazioni, il cosiddetto decreto Orlando del 2021, da svolgersi a livello nazionale in sede ministeriale ma i cui contenuti potrebbero in parte essere anticipati con una sorta di pre-accordo firmato in Toscana. L’azienda il 2 gennaio ha nel frattempo confermato l’intenzione di dismettere la fabbrica e il 31 dicembre scorso, scaduta la cassa integrazione straordinaria, i lavoratori rischiano di  trovarsi di nuovo senza retribuzione.

Così nell’incontro programmato da qui a dieci giorni si parlerà – anzi si dovrà parlare, richiesta perentoria delle istituzioni –  di un nuovo ammortizzatore sociale da mettere in campo. “Se l’azienda non paga gli stipendi – prosegue  Fabiani-, la priorità diventa mettere in sicurezza il reddito dei lavoratori e la prossima tappa sarà una discussione serrata sugli ammortizzatori sociali”. La riunione, precisa il consigliere del presidente, ha “un ordine del giorno condiviso tra tutte le parti, così come il percorso di avvicinamento da svolgere sul territorio in Toscana”.

“Il nostro obiettivo rimane quello di mantenere attivo il sito produttivo e percorrere strade per la sua reindustrializzazione,  tutelando chiaramente i lavoratori – conclude Fabiani a nome di tutte le istituzioni intervenute alla riunione – Siamo a disposizione, pur continuando a chiedere chiaramente che una grande vertenza nazionale sia trattata ad un tavolo nazionale ministeriale”.

Venerdì, oltre alla Regione rappresentata dal consigliere per le politiche per il lavoro e dall’unità di crisi, c’erano il Comune di Campi Bisenzio con la vicesindaca Petti e l’assessore al lavoro Ballerini, la Città metropolitana con il capo di gabinetto Esposito, il Comune di Firenze con l’assessora Albanese.  Seduti al tavolo la Fiom Cgil, la Fim Cisl, l’Usb e le Rsu. L’azienda era rappresentata dal liquidatore Franchi e consulenti.

“Per il nostro territorio – commenta l’assessore Lorenzo Ballerini di Campi Bisenzio – questa è ancora una ferita aperta: per questo siamo e saremo attivi e vigili sul percorso intrapreso, a fianco dei lavoratori e di una intera comunità. L’obiettivo per noi rimane lo stesso: dare futuro al sito produttivo e avviare il percorso di reindustrializzazione evitando qualsiasi tipo di speculazione”.

 

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