Ci risiamo: da oggi, e fino a domenica 1 settembre, nessun treno viaggerà più sulla linea Faentina. Un blocco totale, questa volta, come non accadeva da decenni. E naturalmente si annunciano disagi per i residenti e i pendolari
L’interruzione della linea servirà a realizzare un “corposo intervento di potenziamento”, come si legge in una nota della Regione, lavori che dovrà eseguire Rfi. L’opera, interamente finanziata da risorse Pnrr per un importo di 140 milioni sarà realizzata in due fasi – una nel 2024, l’altra nel 2025 – nel rispetto delle rigide scadenze previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’intervento, dovrebbe fare della Faentina la prima linea in Toscana a disporre del moderno sistema Ertms, a garanzia di un servizio più regolare e affidabile”.
Queste dunque le premesse che è ottantuno ribadire. Poi ci sono i dolori. E non sono pochi. Anche perché la storia della Faentina e dei Paesi che vi insistono, è costellata da problemi di comunicazione non banali.
La prima bega ha a che fare con la mancata un’informazione chiara sui servizi sostitutivi di cui si lamentava ancora ieri l’Assessore ai trasporti del Comune di Vaglia, Giovanni Cresci, secondo sui “ ancora non è stato comunicato chiaramente né all’amministrazione comunale né all’utenza quali saranno le modalità e gli orari dei servizi sostitutivi al treno”.
E poi i tempi di percorrenza della tratta che sono più che raddoppiati, con le conseguenze he si possono immaginare sulla vita e sul lavoro delle persone. Anche di chi il treno non lo prende, perché con una viabilità complicata come quella delle zone interessate dai lavori, tutto il traffico viene rallentato in quanto dietro ai bus si creano lunghe code.
E come se non bastasse anche la principale strada di collegamento con Firenze, la Bolognese, causa lavori di Publiacqua, sarà chiusa fino al 15 settembre. E quindi le corse in autobus sono dirottate verso la strada Faentina. Anch’essa però gravata da lavori, interruzioni e semafori.