Famiglie con figli autistici pronte a scendere in piazza Duomo, il 2 aprile, giornata mondiale della consapevolezza autistica, per protestare contro i tagli ad alcuni servizi di assistenza previsti da una nuova delibera regionale.
“La Regione Toscana è particolarmente attenta ai problemi dell’autismo ed è vicina alle famiglie che si trovano ad affrontare situazioni di difficoltà legate a questo disturbo: la Giornata mondiale della consapevolezza dell’Autismo, il prossimo 2 aprile, consentirà di fare il punto sugli interventi di aiuto e sostegno da parte della Regione”. Lo ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani che, insieme con l’assessore al Diritto alla salute Simone Bezzini, risponde alle preoccupazioni delle famiglie delle persone autistiche facendo chiarezza sui tagli previsti da una nuova delibera regionale che regola alcuni servizi di assistenza che non rientrano nella sanità pubblica e che ora sono pronte a scendere in strada proprio il 2 Aprile, con una mobilitazione davanti alla sede della Regione. E’ accaduto che saranno in tanti a non ricevere più quel contributo di circa 450 euro al mese per le terapie Aba (Applied Behavioral Analysis), svolte nel privato. Il metodo Aba è importante nel ridurre comportamenti disfunzionali e nel migliorare ed aumentare la comunicazione, l’apprendimento e comportamenti socialmente appropriati nei casi di persone con autismo. Per Bezzini “si tratta di un tema di carattere nazionale”. Il ministero della Salute, con decreto del sottosegretario Gemmato, nel febbraio scorso ha istituito un gruppo di lavoro di esperti in materia di autismo che dovrà definire, a livello nazionale, se l’intervento comportamentale personalizzato, basato sui principi Aba, sia il più appropriato nella fascia di età di bambini dagli zero ai sette anni e quale sia la durata minima di ore per l’intervento a seconda della gravità del disturbo. Il gruppo di lavoro nazionale avrà tre mesi di tempo, a partire dalla data di adozione del decreto, per raggiungere gli obiettivi prefissati. “Ci aspettiamo – sottolinea Bezzini – che dal tavolo ministeriale arrivino il prima possibile delle risposte, perché servono con urgenza degli indirizzi omogenei sul piano nazionale. Nel frattempo continueremo a garantire continuità a tutte le terapie per le persone che soffrono di disturbo dello spettro autistico. Porteremo in conferenza delle Regioni la richiesta di accelerare i lavori degli esperti, perché questa vicenda non può essere scaricata sulle regioni, sulle aziende sanitarie, sui professionisti ne tanto meno sulle famiglie”. In Toscana negli anni sono state rimborsate alcune tipologie di servizi assistenziali non previsti dal Sistema sanitario, tra cui anche la terapia Aba, si spiega in una nota. A dicembre 2023 la delibera è stata sostituita con la numero 1481/2023, che disciplina una nuova procedura per i pazienti con patologie gravi per accedere a cure, anche di natura farmaceutica, non previste nei livelli essenziali di assistenza. La terapia Aba si colloca in questo quadro. Di fronte alle preoccupazioni emerse e alle criticità segnalate, la Regione ha costituito proprio in questi giorni un tavolo tecnico al quale siederanno i dirigenti regionali di competenza, professionisti sanitari dei Dipartimenti di salute mentale da ciascuna Asl e rappresentati delle associazioni dei genitori di persone autistiche, indicati dal Tavolo autismo regionale.