Lun 23 Dic 2024
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“Fare agricoltura urbana è un esempio di resistenza alimentare”: Orti della diversità, Scandicci

Gli orti della diversità di Scandicci portano l’agricoltura in città con un progetto comunitario

L’agricoltura urbana intreccia l’autoproduzione del cibo con la creazione di spazi di condivisione e scambio culturale. Gli orti urbani sono sempre più numerosi in Italia: 2 milioni di metri quadrati in 77 capoluoghi secondo gli ultimi dati Istat.

Uno studio dell’Università di Sheffield pubblicato sulla rivista Nature ha analizzato la possibilità di soddisfare le necessità dell’intera popolazione cittadina progettando orti urbani a sufficienza su tetti e sui giardini.

A Scandicci, il progetto Orti della Diversità coinvolge 29 persone nella pratica della agricoltura ecologica, creando spazi di comunità.

“Gli ortisti coltivano delle varietà da orto e piante ornamentali che aiutano l’impollinazione, favoriscono la difesa dalle patologie e dagli insetti”, racconta Elia Renzi, paesaggista e coordinatore della Società Toscana di Orticultura, “Gli appezzamenti sono dimensionati per avere un apporto che possa soddisfare le esigenze domestiche, si parla di circa 35 metri quadri per appezzamento”.

“Fare agricoltura urbana è un esempio di resistenza agricola”, spiega Elenia Penna, facilitatrice e collaboratrice della Società Toscana di Orticultura, “Creare una comunità sensibile, attenta e consapevole di ciò che pianta all’interno dei terreni e di ciò che porta sulla propria tavola”

Le persone residenti a Scandicci possono chiedere informazioni per partecipare all’indirizzo e-mail info@societàtoscanadiorticultura.it. Invece, per quanto riguarda altre zone, si possono chiedere informazioni su progetti simili al proprio comune.

Sentiamo Elia Renzi, paesaggista e coordinatore della Società Toscana di Orticultura ed Elenia Penna, facilitatrice e collaboratrice della Società Toscana di Orticultura intervistati da Monica Pelliccia