Sab 23 Nov 2024
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Federconsumatori invita i soci a non effettuare acquisti su Amazon per sciopero lunedì

Il 22 marzo è stato indetto il primo sciopero nazionale di 24 ore dei lavoratori Amazon per rivendicare condizioni di lavoro più dignitose e attente alla salute dei lavoratori, nonché maggiore stabilità sotto l’aspetto contrattuale.

Federconsumatori, da sempre impegnata per la sostenibilità sociale del mercato, per aumentare la consapevolezza dei consumatori anche su questi delicati temi, ha deciso di aderire per solidarietà allo sciopero del 22 marzo, invitando i suoi soci a non effettuare acquisti sulla piattaforma in questa giornata. “Un piccolo gesto che darà più forza a tutti: a chi chiede di lavorare in condizioni sostenibili ed a chi acquista, rendendolo protagonista di scelte e comportamenti volti al cambiamento degli stessi modelli produttivi, orientandoli sempre più all’equità ed al rispetto dei diritti e della sicurezza”, si legge nella nota diffusa.

“Lunedì sarò a fianco dei lavoratori Amazon che scendono in piazza per rivendicare diritti fondamentali, a cominciare dal diritto alla sicurezza”. Lo annuncia il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo. “Ci sono diritti che riguardano la persona in quanto tale – spiega Mazzeo – e non importa che lavoro faccia e dove e come lo faccia. È il diritto alla sicurezza e alla salute. Lo Stato deve garantire e tutelare il lavoratore ovunque sia, e in questo la Regione, con le Asl e i suoi Dipartimenti per la prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro (Pisll) ha il dovere e il potere per far rispettare questo principio elementare”. “Sto preparando con gli uffici legislativi del Consiglio regionale – aggiunge il presidente – una proposta di legge specifica sulla tutela e la sicurezza dei lavoratori della ‘gig economy’, dai riders ai corrieri e fattorini ad esempio di Amazon e di altre catene dell’e-commerce, perché c’è un vuoto normativo che va colmato e spesso impedisce a chi deve tutelare e garantire salute e sicurezza di farlo concretamente”.

“È evidente che la gig economy pone questioni che non rientrano negli schemi classici a cui ci siamo abituati – conclude Mazzeo – e la politica deve avere l’ambizione e la lungimiranza di scrivere nuovi diritti e penso che se la sinistra vuole avere un futuro deve entrare in questo campo con tutti e due i piedi e lo sguardo rivolto al futuro. Anche per questo, con il consigliere Iacopo Melio stiamo pensando di dedicare tutta una parte della prossima Festa della Toscana proprio a un confronto su questi nuovi diritti. Perché la Toscana è la patria di diritti civili fondamentali fin dal 1786 con l’abolizione della pena di morte e della tortura, e noi ora vogliamo che lo diventi anche dei nuovi diritti sociali a partire dalla sicurezza e dalla salute di chi lavora, qualsiasi lavoro faccia”.

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