La vettura della vittima è stata individuata grazie alla posizione fornita da Google maps, poi è stata la volta della cantina e dell’abitazione di fortuna, sprovvista perfino di corrente elettrica, dove da circa un mese abitava Nannetti.
Il ritrovamento dell’auto parcheggiata nel piazzale davanti alla chiesa di Sant’Ermo, nel Pisano, grazie a Google maps, poi il corpo della donna gettato nella cisterna di una cantina e, infine, l’individuazione dell’uomo reo confesso dell’omicidio, Emanuele Nannetti, 34enne, che, mentre la polizia scientifica stava eseguendo i primi rilievi, dormiva nell’abitazione sovrastante. E’ questa, secondo quanto si è appreso da fonti investigative, la scansione temporale della svolta di ieri per il caso di Flavia Mello Agonigi, la donna di 54 anni che scomparsa da Pontedera lo scorso 12 ottobre e ritrovata morta ieri, uccisa a coltellate. I poliziotti della squadra mobile pisana e del commissariato di Pontedera sono arrivati a Sant’Ermo, piccolo borgo sopra Casciana Terme (Pisa), intorno alle 14.30 dopo la localizzazione del veicolo grazie ai consulenti informatici della procura che hanno esaminato il computer della vittima – sequestrato il 21 ottobre nell’abitazione della vittima a Pontedera – accendendo al suo account Google. La vettura è stata appunta individuata grazie alla posizione fornita da Google maps, poi è stata la volta della cantina e dell’abitazione di fortuna, sprovvista perfino di corrente elettrica, dove da circa un mese abitava Nannetti, il trentaquattrenne ora in stato di fermo con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. L’uomo, lavori occasionali come meccanico, era entrato in contatto con la vittima attraverso un sito incontri e, secondo quanto ha riferito agli investigatori, l’ha uccisa con quattro coltellate al fianco e alle spalle al culmine di una lite.
“La morte di Flavia ci travolge e ci lascia sconvolti, sconfortati. Ancora una volta la sopraffazione della violenza ha avuto il sopravvento, distruggendo quel filo di speranza a cui ci eravamo aggrappati in questi giorni. Flavia era una donna libera che, come molte altre, ha pagato un prezzo troppo alto. La sua morte è una ferita per l’intera comunità, colpisce la nostra umanità e mortifica ogni valore civile”. Così in una nota il Comune di Pontedera (Pisa), cittadina dove viveva col marito Flavia Mello Agonigi. “Come Amministrazione comunale – prosegue la nota – siamo vicini al marito, alla famiglia e agli amici di Flavia e diamo loro il nostro supporto incondizionato in questo difficile momento, mettendo in campo tutto ciò che possa essere di nostra competenza per accompagnare Flavia in questo ultimo passaggio e mantenere vivo il suo ricordo”.