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Mar 17 Set 2024
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ToscanaCronacaL'omicidio di Viareggio, l'imprenditrice ai domiciliari

L’omicidio di Viareggio, l’imprenditrice ai domiciliari

Fermo non convalidato e arresti domiciliari per Cinzia Dal Pino, la 65enne imprenditrice viareggina arrestata con l’accusa di omicidio volontario del 47enne Said Malkoun, investito più volte in auto domenica sera a Viareggio. Stamani per la donna, nel carcere di Pisa, c’è stata l’udienza di convalida del fermo.

Per la donna la procura aveva chiesto la misura della custodia cautelare in carcere. Invece, il suo difensore, l’avvocato Enrico Marzaduri, aveva fatto richiesta che non venissero applicati provvedimenti o al massimo misure alternative al carcere.

Secondo quanto si è appreso, la vicenda è stata ricostruita in gran parte grazie al video di una telecamera di un negozio, che ha ripreso l’intera fase dell’investimento del 47enne a Viareggio.

Una sequenza di immagini di circa un minuto e 20 in cui si ricava la presenza dell’uomo mentre cammina su un marciapiede di Viareggio, in via Coppino, l’arrivo dell’auto della donna che sterza verso di lui e lo travolge più volte a velocità moderata. La stessa 65enne scende dalla vettura, si riappropria della borsa che le era stata rapinata, risale e se ne va via.

Col numero di targa dell’auto la polizia è riuscita a risalire alla commerciante, la cui famiglia è nota a Viareggio per la conduzione di uno stabilimento balneare. Cinzia Dal Pino, sposata, con una figlia, parlerà col suo avvocato difensore domani mattina prima dell’udienza e insieme, durante il colloquio, visioneranno le immagini disponibili. La donna era stata rapinata in strada, sotto minaccia di coltello, dopo che era uscita da un ristorante dove aveva cenato con delle amiche. L’auto è sotto sequestro.

“Premetto che la violenza va sempre condannata. Detto ciò, Cinzia Dal Pino ha probabilmente agito in quel modo perché in Italia tra la popolazione c’è la percezione della scarsa, se non inesistente, giustizia e certezza della pena”. Lo afferma ad Affaritaliani.it Andrea Crippa, vice-segretario della Lega, commentando il caso accaduto a Viareggio della signora che ha travolto con l’auto chi le aveva appena rubato la borsetta.

“Il fatto che questo ladro, così va definito, fosse un algerino, tra l’altro già conosciuto alle forze dell’ordine e questo la dice lunga sull’impunità che regna sovrana nel nostro Paese, non conta. Sarebbe potuto essere anche un islandese o un giapponese. Il punto è che la signora Dal Pino non può essere accusata e indagata per omicidio volontario”, osserva l’esponente della Lega.

“La magistratura deve assolutamente tener conto del contesto, della situazione molto particolare e della paura che certamente questa signora aveva in quel momento. Tutte attenuanti che vanno ben tenute presenti. Purtroppo la totale assenza della certezza della pena e la praticamente totale assenza di fiducia degli italiani nella giustizia porta a fatti di questo tipo. Prima di condannare la signora va quindi valutato bene il caso e occorre riflettere sul perché di tale gesto. Che va ricercato nell’incapacità della magistratura italiana di far sentire sicuri i cittadini di questo Paese”, conclude Crippa.

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