La festa dell’Unità di Firenze quest’anno ospiterà tanti alleati che hanno salutato il Pd, ci saranno Rossi e altri di Leu nessun invito per la Boschi. Bisogna “costruire ponti con tutta quella sinistra che non è entrata in coalizione alle ultime politiche” afferma Massimiliano Piccioli.
La festa dell’Unità si terrà a Firenze dal 30 agosto al 16 settembre, quattro giorni in meno dell’usuale. C’è stato il rischio che saltasse quest’anno, dopo la batosta elettorale si sono sommati problemi riguardanti l’organizzazione, dal luogo: ondeggiante fra la Fortezza, Novoli e l’area Saschall per poi finire alle Cascine; ai problemi con il comune per il mancato pagamento del canone per il suolo pubblico e per la ruota panoramica troppo alta.
La festa però si farà e aprirà le sue porte ‘all’altra sinistra’, dopo un rifiuto a Maria Elena Boschi perchè non è fra gli eletti del territorio e non ha la tessera Pd presa a suo tempo al circolo Vie Nuove (oggi è tesserata a Bolzano), annoverando tra gli ospiti alleati che hanno salutato il Pd, in primis Enrico Rossi (LeU), seguito da l’ex sceriffo Graziano Cioni, l’ex parlamentare Filippo Fossati.
“In questo momento in cui i leghisti e i populisti sembrano intenzionati a far fuori la roccaforte Fiorentina”, commenta Massimiliano Piccioli, segretario cittadino del Pd, “il nostro senso di responsabilità ci deve portare a lavorare per costruire ponti con tutta quella sinistra che non è entrata in coalizione alle ultime politiche. Per questo alla festa è stato invitato anche il nostro governatore Rossi e nelle prossime ore Pietro Modi e Lorenza Giani inviteranno Graziano Cioni, Fossati e altri rappresentanti di forze di sinistra e di centro con una grande apertura a tutto il mondo dell’associazionismo”.
Se Salvini alla Versiliana è stato chiaro: la prossima città a cadere “Sarà firenze”, dal Pd si cerca di organizzare una risposta e per questo la partecipazione alla festa è quasi un appello: “Avremo bisogno di tutto l’impegno dei nostri 3500 iscritti”, continua Piccioli “e di tutti quei fiorentini che in questi anni, anche alle ultime politiche, hanno sempre dimostrato di esserci vicini”.
Per Piccioli questa sarà una vera e propria “Resistenza 4.0”, l’ultima parola resta però all’affluenza che ci mostrerà se “i fiorentini sono pronti a difendere i valori di sinistra che da sempre contraddistinguono questa città” conclude il segretario.