Sab 21 Dic 2024
Controradio Streaming
Cultura & SpettacoloCinemaFestival Internazionale di Cinema e Donne, la seconda giornata

Festival Internazionale di Cinema e Donne, la seconda giornata

Festival Internazionale di Cinema e Donne, giunto alla sua 42esima edizione. Per giovedì 26 novembre molte le proposte in anteprima, dall’Italia e non solo, on demand nella sala virtuale Più Compagnia

Grande attesa per il documentario di Jeff Kaufman, Nasrin, la storia dell’attivista
iraniana Nasrin Sotoudeh: avvocata impegnata nella difesa dei diritti civili delle donne e
contro la pena di morte, condannata a 38 anni e 148 frustate con l’accusa di
propaganda contro lo Stato e per essersi presentata in pubblico senza velo. Le riprese di
questo film in Iran sono state effettuate clandestinamente.
Nasrin Sotoudeh in occasione del Festival ha ricevuto le Chiavi della Città dal Comune di
Firenze e il film ha vinto il Premio Sigillo della Pace del Comune di Firenze per il
film documentario.

In programma il documentario Cuba’s Forgotten Jewels: A Haven in Havana, di
Judy Kreith, Robin Truesdale, una sorprendente e sconosciuta storia di diamanti e
Olocausto.

Dall’Italia arriva il film documentario La Napoli di mio padre, di Alessia Bottone. Il film
è prodotto nell’ambito del Premio Zavattini attraverso i materiali d’archivio, in
collaborazione con Archivio Aamod, Istituto Luce e K-Studio, interpretato dall’attrice
veronese Valentina Bellè.

In anteprima il documentario, Delphine et Carole Insoumises di Callisto McNulty: la
storia di amicizia e complicità tra due donne: Delphine Seyrig, fascinosa attrice dei
grandi registi della Nouvelle Vague (Truffaut, Demy, Bunuel, Resnais) e la regista
Carole Roussoupoulos, pioniera del videoattivismo femminista.

Il festival ospita quest’anno anche alcuni titoli selezionati alla seconda edizione del
festival Docudonna, manifestazione dedicata al cinema al femminile di Massa Marittima
(Gr): tra questi, il vincitore della sezione italiana Off-Identikit di Veronica Santi,
documentario sulla critica e curatrice d’arte Francesca Alinovi, uccisa nel 1983,
attraverso i ricordi degli artisti d’avanguardia newyorkesi con cui ha lavorato.