E’ stato di nuovo sentito al processo, all’udienza di stamani al tribunale di Prato, il minorenne che avrebbe subito a lungo violenza sessuale da parte della 31enne che gli dava lezioni private di inglese. Nella relazione è nato anche un bambino nell’estate 2018.
Il ragazzo è stato ascoltato per integrare quanto lui aveva già dichiarato durante l’incidente probatorio. Durante l’udienza, che si è svolta a porte chiuse, il ragazzo non avrebbe fornito ulteriori elementi rispetto a quanto già raccontato.
Il giudice gli ha chiesto di ripercorrere lo svolgimento di una giornata su cui si stanno concentrando le contestazioni dell’accusa. Sarebbe il giorno in cui la sua insegnante privata avrebbe abusato di lui quando il ragazzo aveva meno di 14 anni.
Al processo sono imputati la 31enne e il marito, il quale invece è accusato di aver mentito sulla paternità del figlio avuto da sua moglie col ragazzo.
In particolare, il collegio del tribunale di Prato all’udienza di stamani avrebbe chiesto al ragazzo di ripercorrere la giornata del 21 giugno 2017. Sotto i riflettori dei magistrati è finita questa data poiché l’accusa sostiene che in quella circostanza, quando ancora il minorenne non aveva compiuto neppure 14 anni, ci sarebbero stati rapporti sessuali fra i due.
La presunta vittima avrebbe confermato quanto già dichiarato in sede di incidente probatorio. Qualora questo episodio fosse accertato, si aggraverebbe la posizione penale dell’imputata anche perché la sua difesa ha sempre negato che i rapporti siano avvenuti prima del compimento del 14/o anno d’età da parte del ragazzo.
Alla prossima udienza del 24 febbraio sarà discussa la perizia depositata dal neuropsichiatra bolognese Renato Ariatti, incaricato dal tribunale di effettuare una valutazione sulle condizioni psichiche della donna. Secondo il perito l’imputata è “capace di intendere e volere”. La sua perizia sarà messa a confronto con quella di un consulente della difesa